Con la prima prova scritta, composta da 50 quesiti, è partito l’atteso concorso per diventare maestri di ruolo della scuola dell’infanzia e primaria, comuni e di sostegno: nei prossimi giorni, in base ai calendari, sono previste altre sessioni della stessa prova di tipo computer based. Ma è già polemica. Le proteste giungono dai candidati che, regolarmente iscritti e convocati, non si sono potuti o non si potranno presentare perché malati o in quarantena a causa del Covid19. Non è prevista alcuna deroga, neanche per provvedimenti di isolamento legati all’emergenza sanitaria: saranno esclusi e non potranno mai aggiudicarsi uno dei 12.863 posti messi a bando. Anief non ci sta e annuncia ricorso al Tar del Lazio per ottenere la calendarizzazione di prove scritte suppletive: occorre aderire alla preadesione gratuita, aperta a tutti coloro che, avendo presentato domanda di partecipazione al concorso ordinario 2020, non hanno potuto o non potranno partecipare a seguito di quarantena, isolamento fiduciario, ricovero ospedaliero o altra causa di forza maggiore correlata alle prescrizioni per il contenimento del contagio da Covid19.
“Crediamo che il diritto di un lavoratore a svolgere una prova di concorso non possa venire meno perché l’amministrazione decide di svolgere una prova sola, non contemplando motivazioni legate alla pandemia che sta colpendo decine di migliaia di cittadini al giorno – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -. Non prevedere delle prove aggiuntive per candidati positivi al Covid o in quarantena per qualsiasi motivo comunque associato al virus, rappresenta un atto di insensibilità, ma anche di disapprovazione per le norme concorsuali che da sempre prevedono verifiche suppletive in presenza di cause di forza maggiore che coinvolgono un alto numero di partecipanti. Già lo scorso anno abbiamo vinto questo genere di ricorso, a seguito dell’analogo rifiuto del ministero dell’Istruzione di concedere le prove suppletive del concorso della secondaria Stem. Stavolta la storia si ripete con il primo ciclo e noi – conclude Pacifico – ribadiamo la possibilità di far pre-aderire gli esclusi facendo loro scaricare l'istanza da inviare all'Usr e al Ministero, così da chiedere le prove aggiuntive”.
Sullo svolgimento delle prove suppletive del concorso per infanzia e primaria non sembra esservi alcuna possibilità. Purtroppo il Decreto 2215 del 18 novembre 2021, conferma Orizzonte Scuola, è chiaro: “I candidati, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale e della ricevuta di versamento del contributo previsto per la partecipazione alla procedura concorsuale, devono presentarsi nelle rispettive sedi di esame. La data e l’orario della prova scritta verranno indicati nell’avviso di cui al comma 1 del presente articolo. La mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, ancorché dovuta a caso fortuito o a causa di forza maggiore, comporta l’esclusione dalla procedura concorsuale”.
La situazione, prosegue la stampa specializzata, “purtroppo non è nuova”: la conoscono bene “i candidati del concorso straordinario per il ruolo di cui al DD n. 510 del 23 aprile 2020 e le cui prove si sono svolte per alcune classi di concorso tra fine ottobre e i primi giorni di novembre 2020 e per altre classi di concorso a febbraio 2021. Alcuni candidati – continua Orizzonte Scuola - non hanno potuto partecipare “causa Covid” e si sono rivolti ai Tribunali, ottenendo la possibilità di una prova suppletiva. Le prove suppletive del concorso straordinario si sono svolte a maggio e novembre 2021. Hanno potuto partecipare i candidati in possesso di provvedimento giurisdizionale favorevole, in questo caso per motivi legati al Covid”.
Il sindacato Anief si oppone a questo modo di procedere: dopo avere presentato ricorso al Tar Lazio avverso l'esclusione dal concorso ordinario 2020 infanzia/primaria e/o per i posti di sostegno di coloro che hanno conseguito il titolo successivamente al 31 luglio 2020, ha deciso di fare altrettanto, predisponendo delle preadesioni gratuite, specifiche per tutelare i diritti di coloro che risultano assenti giustificati alla prova scritta.
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