Il decreto legge Salva-Infrazioni 69/23 è quasi con certezza l’ultima possibilità per evitare che a settembre la scuola riprenda le lezioni in condizioni molto difficili, perché continueranno ad essere senza titolarità oltre 200mila cattedre e almeno 30mila posti di Ata: per questo motivo occorre inserire nel decreto delle importanti integrazioni, così da agire subito sul reclutamento transitorio del biennio 2023-24. A presentare i motivi degli emendamenti da introdurre nel decreto sarà domattina alle ore 10.00 il sindacato Anief, nel corso di una audizione in IV Commissione di Palazzo Madama, Politiche dell'Unione Europea: la delegazione del giovane sindacato illustrerà, in sintesi, le 15 proposte di modifica agli articoli 11, 14 e 15 del DL approvato dal Consiglio dei Ministri, a partire dagli effetti della procedura di infrazione n. 2014/4231 sui contratti di lavoro a tempo indeterminato nel settore pubblico, in particolare sul precariato scolastico e universitario.
“Saremo il primo sindacato della scuola ad essere auditi – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e ci sentiamo onorati di questo: le nostre richieste arrivano dopo quelle avviate nel corso dell’ultimo periodo con le istituzioni europee, come la Corte di giustizia europea, il Comitato europeo dei diritti sociali, il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, Parlamento e la Commissione europea. Nel frattempo, il nostro ufficio legale si continua a rapportare con i giudici nazionali, anche la Cassazione e la Corte costituzionale. Domani faremo valere le nostre ragioni e cercheremo di convincere i senatori che un docente con titoli e servizio va assunti il prima possibile, non lasciato precario sine die e che i diritti di questi lavoratori sono gli stessi dei colleghi di ruolo, anche per la formazione e la ricostruzione di carriera”.
COSA CHIEDE IL SINDACATO
Al fine di archiviare la procedura di infrazione 4231/23, il sindacato Anief chiede di garantire al personale precario la parità di trattamento giuridica ed economica (scatti di anzianità, permessi, salario accessorio) e introdurre un sistema che sanzioni e prevenga l'abuso dei contratti a termine con l'estensione del doppio canale di reclutamento e l'attribuzione di una specifica indennità.
A proposito della corretta esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea sulla Carta del docente, il sindacato chiede di estenderla a tutti i supplenti chiarendo anche come tutte le cattedre senza titolare debbano essere assegnate in supplenza annuale e non al termine delle attività didattiche: in questo momento, invece, l’estensione della Carta del docente, che permette di espletare un diritto-dovere di tutti gli insegnanti, viene estesa solo ai supplenti con nomina fino al 31 agosto.
Per quanto riguarda le nuove regole sulla ricostruzione di carriera, Anief chiede che siano opzionali come già affermato dalla Cassazione. E deve essere riconosciuto il servizio svolto nel sistema nazionale di istruzione. Deve quindi essere ripristinato il primo gradino stipendiale (0-2), essere riconosciuto pienamente il servizio militare svolto non in costanza di nomina, come pure qualunque servizio svolto anche senza titolo di studio e comunque nei passaggi di ruolo, deve essere assolutamente recuperato ai fini della carriera e degli stipendi l’annualità 2013 da dieci anni svenduta da altri.
Anief chiederà anche modifiche per i precari AFAM: deve essere introdotta una procedura straordinaria di reclutamento per assorbire il precariato, sempre in coerenza con le proposte per il personale scolastico sull'archiviazione della procedura di infrazione. Se si vuole attuare anche una corretta esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea, ai precari delle Università bisogna riconoscere il servizio svolto con contratti di insegnamento, con gli assegni di ricerca e con il dottorato al fine della chiamata diretta se in possesso di abilitazione scientifica di tutto il territorio italiano.
Per una corretta esecuzione della sentenza della Corte di giustizia europea, in conclusione, il sindacato Anief chiede che vi siano modifiche anche per i docenti precari di religione cattolica: bisogna semplificare la procedura di esame finale del concorso riservato, costituendo un doppio canale permanente per l'accesso ai ruoli sul 100% dei posti vacanti e disponibili.
PER APPROFONDIMENTI:
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