L’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica si riunisce mercoledì 5 luglio, per proseguire i lavori avviati la settimana scorsa: aarà l’occasione, come anticipato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, per attivare alcuni “Tavoli di lavoro” in relazione a questioni urgenti, rispetto alle quali i componenti dell’Osservatorio potranno esprimersi, per poi lasciare al decisore politico la scelta o le scelte da compiersi. Non sono ancora noti i tavoli di lavoro da attivare, mentre, almeno per chi nella scuola lavora ogni giorno, gli argomenti da trattare sono davvero molti; secondo Anief, di questi alcuni risultano non più ulteriormente rinviabili (lo scorso anno l’allora Ministro liquidò tutto con una Nota dai contenuti approssimativi, trascurando, fra l’altro, di ricordare alle scuole che i nuovi modelli di PEI e la relativa normativa si applicano esclusivamente agli alunni e alle alunne con disabilità nel passaggio di grado di istruzione (art. 16 del d.lgs. 96/2019), nonostante il richiamo operato da parte del CSPI, Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Il primo tavolo da attivarsi, infatti, dovrebbe riguardare proprio la gestione di questa fase di transizione, considerato che anche la nuova compagine governativa appare intenzionata a proseguire quanto precedentemente introdotto. Un secondo tavolo, invece, dovrebbe ragionare attorno alla modifica del D.I 182/2020, avendo cura di proporre al Ministro, insieme alle modifiche del Decreto, la riformulazione delle Linee guida, documento che presenta passaggi talora confusi e poco chiari.
Altre tematiche riguardano la formazione del personale docente e dei dirigenti scolastici; formazione in ingresso, al fine di garantire in ogni classe docenti professionalmente competenti, in grado di lavorare con ogni alunno della classe, e dirigenti attenti nel promuovere i principi inclusivi; e formazione in servizio, indispensabile per aggiornarsi su nuovi approcci metodologico-didattici inclusivi e sulle nuove indicazioni normative. In tal contesto potrebbe essere proposto un tavolo sulla cosiddetta “cattedra mista”, modalità organizzativa che sostiene la corresponsabilità inclusiva, in grado di contrastare concretamente la delega al solo docente con incarico su posto di sostegno e la deresponsabilizzazione dei docenti con incarico sulla disciplina. Chiaramente anche la definizione del profilo professionale degli assistenti/educatori deve trovare attuazione: l’Osservatorio può sollecitare il Ministero, ma è chiaro che, come prevede la norma, sul profilo professionale degli assistenti/educatori si deve esprimere anche la Conferenza Unificata Stato-Regioni.
Le tematiche proposte contemplano anche altri argomenti (per esempio fra le modifiche del D.I. 182/2020 vi è la costituzione del GLO, come declinata dall’art. 15 della legge 104/92, in cui la famiglia non è soggetto che partecipa, bensì effettivo componente del GLO, come d’altra parte è stato pensato dal legislatore fin dai primi passi mossi nella direzione dell’integrazione scolastica prima e dell’inclusione poi. Per quanto concerne la formazione del personale docente, se questa fosse effettivamente prevista e attuata, non sarebbe necessario ricorrere a “percorsi aggiuntivi”, bensì a corsi di approfondimento e di ricerca, offrendo agli insegnanti la possibilità di condividere la loro esperienza e di migliorare le loro competenze professionali, per garantire “a tutta la classe” una didattica di qualità. Perché l’inclusione, come recita l’art. 12 comma 2 della legge 104/92, si attua e si realizza nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado: dall’infanzia fino all’università. Un tavolo di lavoro potrebbe poi affrontare le questioni riguardanti i percorsi universitari, secondo l’impostazione del Progetto di Vita, così come lo svolgimento dei PCTO e la prospettiva di inserimento lavorativo, una volta conclusa la scuola secondaria di secondo grado.
Sull’utilizzo della piattaforma, in cui andrebbe inserito il nuovo PEI, sulla sperimentazione, sulla questione afferente la privacy, considerata anche la eventuale documentazione personale dell’alunno e/o dei componenti e partecipanti al GLO, ci si riserva di acquisire ulteriori elementi, invitando il Ministero ad attivare al più presto la piattaforma nel pieno rispetto della normativa vigente, ovvero unicamente per gli alunni e per le alunne con disabilità nel passaggio di grado di istruzione.
Infine, andrebbero ipotizzati percorsi per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento di cui sono privi moltissimi docenti specializzati, già assunti in ruolo. L’attivazione della cattedra mista, infatti, richiede necessariamente che vi siano docenti in possesso della specializzazione, ma, contestualmente, abilitati all’insegnamento: diversamente non è possibile, per il personale di ruolo, realizzarla. Volutamente ci si è limitati ad analizzare solamente alcuni dei molti aspetti critici, facendolo con spirito di collaborazione e di disponibilità all’ascolto. Come Organizzazione sindacale si è disponibili per un confronto attento, ma anche per un supporto, qualora le scelte ministeriali dovessero coerentemente convergere su scelte orientate a garantire l’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado, all’interno delle classi comuni.
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