Per ottenere la Carta del docente e recuperare fino a 3 mila euro, in soli 30 giorni sono stati ben 8 mila i docenti precari a produrre ricorso ad un tribunale italiano a seguito dell’Ordinanza della Corte di Giustizia Europea di alcuni giorni fa: le istanze – che complessivamente vanno a chiedere 24 milioni di euro di risarcimenti - sono state presentate dal sindacato Anief, promotore dell’iniziativa legale vincente, al fine di rendere effettiva la decisione nei tribunali italiani, dove i giudici dovranno in qualche modo tenere conto dell’avvenuta discriminazione sottolineata dalla Corte di Lussemburgo, alla luce del mancato rispetto della clausola 4 dell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato. I tempi per ottenere il parere dei giudici non si prevedono lunghi: entro luglio si porteranno infatti a termine già la metà dei “depositi”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, i numeri dei docenti ricorrenti sono destinati a crescere: “La decisione della Corte di Giustizia europea, in linea peraltro con i pareri del Tribunale di Torino e del Consiglio di Stato, riguarda un numero impressionante di insegnanti – spiega Pacifico - considerando che ai 200mila attuali con supplenza annuale si sommano anche tutti quelli che dal 2015 hanno sottoscritto un contratto annuale e nel frattempo sono entrati in ruolo. Rimane indispensabile – continua Pacifico - che tutti presentino ricorso al giudice tramite le nostre sedi territoriali. In assenza di una nuova norma che superi il comma 123 della Buona Scuola, la legge n. 107/15 che ha introdotto il bonus annuale per l’aggiornamento professionale, l’unica strada per chiedere fino a 3 mila euro di bonus per gli ultimi cinque anni rimane però quella di presentare ricorso al giudice. Andare in tribunale è purtroppo indispensabile, visto che è stato nei giorni scorsi respinto l’emendamento al comma 9 dell’articolo 44 del decreto legge 36 che allargava ai precari la fruizione del bonus annuale”.
LA SENTENZA
La VI sezione della Corte di Giustizia Europea, con ordinanza del 18 maggio 2022, ha riconosciuto anche a tutti i docenti precari della scuola il diritto ad usufruire del beneficio economico di euro 500 annui, tramite la cosiddetta “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente. La remissione alla CGUE dell’Unione Europea era stata effettuata dalla Dott. Patrizia Baici del Tribunale di Vercelli, in una causa patrocinata per conto del sindacato Anief dagli avvocati Giovanni Rinaldi, Nicola Zampieri, Fabio Ganci e Walter Miceli, i quali avevano evidenziato il contrasto con il divieto di discriminazione tra i docenti a tempo determinato e i docenti di ruolo del mancato riconoscimento della somma di 500 annui annui, poiché destinata all’acquisto di beni e servizi formativi, finalizzati allo sviluppo delle competenze professionali del personale insegnante,
IL RICORSO
Per aderire al ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati ai precari per la formazione e l’aggiornamento professionale occorre chiedere di essere soci Anief; aderire al ricorso; inviare la scheda rilevazione dati.
Di seguito, video tutorial e link utili:
VIDEO GUIDA
ADESIONE RICORSO
SCHEDA RILEVAZIONE DATI
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