Quello di Vercelli sta diventando il tribunale simbolo per l’assegnazione della carta docente agli insegnanti non di ruolo: dopo una prima sentenza a metà luglio e una seconda di pochi giorni fa, con tanto di cinque anni di arretrati e quindi 3mila euro complessivi recuperati da una docente, adesso è la volta di un altro insegnante a beneficare del ricorso Anief. Anche in questo caso, il tribunale ha spiegato che i precari non possono essere esclusi dall’aggiornamento professionale, poiché si andrebbe a non tenere conto della recente sentenza della Corte di Giustizia europea, in linea peraltro con i pareri del Tribunale di Torino e del Consiglio di Stato, che condanna la “differenza di trattamento tra docenti a tempo indeterminato e i docenti assunti nell’ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato”. Al docente - sulla base della chiara posizione espressa dal giudice transnazionale, attraverso la sesta sezione, con ordinanza 18.5.2022 nella causa C-450/2021, oltre che del Consiglio di Stato, Sez. VII, n. 1842/2022 - il tribunale di Vercelli ha accordato l’assegnazione della carta docente per quattro annualità complessive, pari a 2.000 euro, che corrispondono agli anni di servizio svolti dal ricorrente.
Marcello Pacifico, presidente Anief, ribadisce che “la clausola 4 dell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato non può essere elusa dai giudici. Per questo motivo, perché la giustizia non può essere elusa o aggirata, consigliamo a tutti gli insegnanti precari o quelli che hanno svolto supplenze annuali dopo il 2016, di presentare ricorso al giudice con i legali Anief. Al momento, rimane l’unica strada percorribile per arrivare al bonus annuale dei docenti, dopo anche che è stato respinto l’emendamento al comma 9 dell’articolo 44 del decreto legge 36 che allargava ai precari l’assegnazione della carta del docente che lo Stato vuole assicurare solo a chi è di ruolo”.
LA SENTENZA
Dopo un ampio studio preliminare del caso, il giudice di Vercelli ha deciso di “disapplicare l’art. 1 della L. n. 107/2015 (i D.P.C.M. del 23 settembre 2015 e del 28 novembre 2016, applicativi di tal disposizione, sono stati nelle more della decisione della CGUE annullati dal Consiglio di Stato con l’ordinanza citata) nella parte in cui non riconosce la usufruibilità della «Carta Elettronica del docente» anche dal personale docente assunto con contratto a tempo determinato”.
“Va così dichiarato – si legge ancora nella sentenza - il diritto del ricorrente “ad usufruire del beneficio economico di euro 500,00 annui, tramite la “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015», ossia con le medesime modalità con cui è stata attribuita ai docenti a tempo indeterminato, mediante accreditamento della somma di 2.000 euro (€ 500,00 per ciascun anno) sulla carta elettronica del docente per gli anni scolastici dal 2018/19 al 2021/22”.
Per quanto riguarda le spese, “tenuto conto delle questioni giuridiche implicate nella decisione della presente controversia nonché della pronuncia della CGUE, le spese del presente giudizio, da liquidarsi in dispositivo con applicazione dei valori compresi tra i minimi e medi di liquidazione delle fasi di studio, introduttiva e decisionale dello scaglione compreso tra € 1.100,01 ed € 5.200,00 giusto D.M. n. 55/2014, tenuto conto del valore della controversia in ragione di quanto effettivamente ottenuto in questo giudizio vanno regolate facendo applicazione del principio della soccombenza”.
IL RICORSO
Per aderire al ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati ai precari per la formazione e l’aggiornamento professionale occorre chiedere di essere soci Anief; aderire al ricorso; inviare la scheda rilevazione dati.
Di seguito, video tutorial e link utili:
VIDEO GUIDA
ADESIONE RICORSO
SCHEDA RILEVAZIONE DATI
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