SCUOLA - Valditara ricorda che la formazione dei docenti va pagata. Per Anief è una sottolineatura corretta: lo prevede l’ultimo contratto firmato all’Aran, facciamolo ora diventare attivo con risorse adeguate

La valorizzazione della funzione docente passa per la formazione in servizio degli insegnanti che va incentivata economicamente: a sostenerlo è da tempo il sindacato ed ora anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito sposa questa linea. Giuseppe Valditara lo ha ricordato sia durante il dibattito organizzato dall’AIMC e da UGL a Roma ad inizio ottobre, sia in questi ultimi giorni nel corso della Festa del Foglio a Firenze.

“Secondo Valditara – ha riassunto Tuttoscuola - un beneficio economico può costituire un elemento di maggiore motivazione per i docenti, con una ricaduta positiva sulla qualità dell’insegnamento, a tutto vantaggio degli alunni. Il ministro ha comunque affermato come la formazione debba avere un processo continuo e che, conseguentemente, vada correlata a riconoscimenti economici per coloro che la svolgono: “La formazione in servizio è centrale, deve essere continua e va collegata con qualche riconoscimento economico per chi la svolge bene”, ha spiegato Valditara, ribadendo anche l’intenzione di trattare ovviamente la questione con i sindacati della scuola. Una posizione che trova probabilmente origine nel rinnovo del CCNL 2019-21, in base alla quale l’aggiornamento è stato inserito all’interno dell’orario di servizio dei docenti, dunque in uno spazio orario residuale che renderà più difficile una partecipazione efficace e sistematica.

Il sindacato Anief ricorda che con il nuovo contratto collettivo nazionale oltre le 40 ore annue extra-didattiche, previste per le attività funzionali all’insegnamento, le ore formazione devono essere remunerate anche “con compensi, anche forfettari stabiliti in contrattazione integrativa”. Sempre il Ccnl prevede che “la formazione continua costituisce un diritto ed un dovere per il personale scolastico”. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione vanno apprezzate perché ricordano a chi di dovere che servono dei finanziamenti specifici per la formazione degli insegnanti, ma anche del personale Ata. I contratti e gli accordi sottoscritti all’Aran devono avere un seguito, quindi è bene che il personale, anche precario, venga messo nelle condizioni di aggiornarsi professionalmente: attendiamo, anche su questo versante, che già con la legge di bilancio 2024 siano previste risorse ad hoc”.

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