“Anche nella scuola devono entrare delle forme di middle management, da introdurre per via contrattuale: senza queste figure intermedie preziosissime la scuola dell’autonomia non si potrà mai sviluppare a pieno”: a dichiararlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir. Il sindacalista anticipa uno dei temi clou che l’organizzazione autonoma rappresentativa porterà al tavolo contrattuale dell’Aran quando verrà convocata per l’avvio della trattativa del Ccnl 2022-24. “Non è con la formazione incentivata che si crea una carriera degli insegnanti, ancora di più perché giudicata dai comitati di valutazione con criteri discutibili – dice Pacifico - . La verità è che la scuola ha bisogno di figure intermedie tra quelle attuali e il dirigente scolastico”.
Il sindacato reputa che si stia anche scontando l’abolizione dell’articolo 17 bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 che aveva introdotto nell'ordinamento amministrativo la vicedirigenza: “L’abolizione della figura della vice-dirigenza nelle funzioni centrali è stato un errore – continua il presidente di Anief e Udir – come è stata sbagliata la scelta di cancellare l’articolo 146 che prevedeva l’indennità di presidenza. E come occorrerebbe regolarizzare l’area della vicedirigenza per contratto e riconoscere, a chi per anni ha ricoperto questo ruolo, il cinquanta per cento dei posti riservati nei concorsi per dirigente scolastico e la possibilità di non sostenere le prove preselettive. In assoluto, la scuola ha bisogno di “quadri intermedi” - lo prevede anche il comma 83 dell’articolo 1 della Legge 107/2015 – perché operano nella visione dell’autonoma di ogni singola scuola al fianco dei dirigenti, dei Dsga, dei docenti e del personale tutto”.
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