“Il decreto legge 13/2023 di attuazione del PNRR va integrato con emendamenti utili a salvare la scuola dallo sfacelo”: a dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla vigilia delle audizioni delle confederazioni sindacali che si terranno domattina al Senato, nella quinta Commissione Bilancio. Il sindacalista farà parte della delegazione Cisal, guidata da Francesco Cavallaro che presenterà una memoria con proposte di modifica a nome della Confederazione. Per i settori Scuola, Università e Ricerca, gli emendamenti specifici al Piano nazionale di ripresa e resilienza concordato con l’Unione europea verranno quindi presentati Pacifico, così come era già stato fatto a novembre a Palazzo Chigi davanti a Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR.
Domani, alle ore 11, nella Sala Koch di Palazzo Madama, il sindacalista autonomo motiverà davanti alla Commissione Bilancio la serie di misure necessarie su reclutamento, organici, graduatorie, contratti, formazione e mobilità scolastica. L’audizione, che si potrà visionare in diretta web, rappresenta probabilmente una delle ultime opportunità per stabilire delle condizioni organizzative adeguate a gestire al meglio i 10-15 miliardi che l’Unione europea sta assegnando all’Italia nel settore della Conoscenza e della Ricerca.
“Le nostre richieste – dice il leader dell’Anief Marcello Pacifico - vanno dalle norme transitorie sul reclutamento, che non possono essere quelle previste dalla Legge 79/22, all’esigenza di confermare l’organico aggiuntivo degli ultimi due anni proprio per fare fronte agli impegni notevoli dettati dal Pnrr. Le nostre richieste, che formuleremo a breve, riguardano anche la formazione del personale da rivedere, l graduatorie concorsuali da allargare a tutti gli idonei, i contratti di lavoro per valorizzare il personale, la mobilità di docenti e Ata da svincolare sempre in attesa - conclude Pacifico - di una risposta della Commissione europea”.
D.L. PNRR: GLI ARTICOLI SU “ISTRUZIONE E MERITO” OGGI PRESENTI NEL TESTO
Equipe formative territoriali
Per le finalità di cui al primo periodo come integrate dall’articolo 47, comma 1, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, negli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025 sono individuate dal Ministero dell’istruzione e del merito le equipe formative territoriali costituite da un numero di docenti pari a 20 da porre in posizione di comando presso gli uffici scolastici regionali e presso l’amministrazione centrale e un numero massimo di 100 docenti da porre in esonero dall’esercizio delle attività didattiche, con il coordinamento funzionale dell’Unità di missione del PNRR.». Per l’attuazione delle disposizioni è autorizzata la spesa di euro 1.517.098,00 per l’anno 2023, di euro 3.792.744,00 per l’anno 2024 e di euro 2.275.647,00 per l’anno 2025, cui si provvede mediante corrispondente riduzione, per gli anni 2023, 2024 e 2025, dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 62, secondo periodo, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Ricordiamo che le equipe formative territoriali sono create per garantire la diffusione delle azioni legate al Piano nazionale per la scuola digitale, nonché per promuovere azioni di formazione del personale docente e di potenziamento delle competenze degli studenti sulle metodologie didattiche innovative.
Edilizia scolastica
Al comma 1 dell’articolo 24 del decreto 24 febbraio 2023 si prevede: “Al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi e dei target del PNRR e per fronteggiare l’incremento dei prezzi, relativi agli interventi di edilizia scolastica ad ogni titolo rientranti fra i progetti PNRR di titolarità del Ministero dell’istruzione e del merito, è consentito l’utilizzo per ciascun intervento da parte degli enti locali beneficiari dei ribassi d’asta riguardanti il medesimo intervento, laddove ancora disponibili”.
Scuola di Alta formazione
Presso la Scuola è istituita una Direzione generale. Il direttore generale è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito, tra i dirigenti di prima e seconda fascia del medesimo Ministero, con collocamento nella posizione di fuori ruolo, tra dirigenti di altre amministrazioni o tra professionalità esterne all’amministrazione con qualificata esperienza manageriale e resta in carica per tre anni. L’incarico è rinnovabile una sola volta e, se conferito a dirigenti di seconda fascia concorre alla maturazione del periodo di cui all’articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. L’organizzazione e il funzionamento della Direzione generale sono definiti con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito.
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