Per rispondere a 250mila supplenti annuali, la scuola italiana ha bisogno di assunzioni straordinarie da realizzare con il doppio canale di reclutamento, così da cancellare in un colpo solo la mancata copertura delle cattedre, il ‘balletto’ dei precari alla base della mancata continuità didattica e il ricorso cronico alla supplentite: è bene che ci si organizzi in questa direzione”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricordando che oltre al livello politico anche da dentro l’amministrazione si spinge perché le disposizioni chieste dal sindacato non si realizzino: “Nella scuola abbiamo un organismo superiore, il Cspi, che dovrebbe bene indirizzare le scelte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ma negli ultimi anni questo non è avvenuto”.
Il presidente del giovane sindacato pone delle questioni reali: “Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, le cui posizioni risultano spesso determinanti ai fini delle decisioni prese dall’amministrazione centrale, perché si oppone a quanto da noi chiesto? Perché continua a dire, non guardando la realtà e i numeri dell’ultimo decennio, che i concorsi – ordinari, straordinari e riservati che siano – non bastano a cancellare le 250mila supplenze annuali, sempre di più, che ogni anno mettono in ginocchio didattica e organizzazione scolastica? Perché il Cspi non ha preso posizione contro i limiti della Legge 107 del 2015 e le mancate proroghe, di recente, del personale Ata impegnato sui progetti Pnrr? Perché non dice apertamente che per coprire gli enormi buchi di personale docente si deve immettere in ruolo direttamente da Gps? Perché il Cspi si è supinamente rassegnato alle riforme sbagliate imposte alla scuola dai governi?”.
“Proprio per dare una risposta a questi interrogativi e a questa politica distante dai bisogni dei lavoratori della scuola italiana e dalle esigenze degli alunni – conclude il presidente del giovane sindacato autonomo – abbiamo deciso di proporre una lista di candidati credibili e che intendono cambiare posizione, mettendo al primo posto i bisogni del nostro sistema scolastico. Vogliamo cambiare il metodo di lavoro e di studio sui pareri. Abbiamo avuto modo di constatare che negli ultimi otto anni, dalla Buona Scuola in poi, su 163 pareri sugli atti del Governo, la maggior parte sono stati positivi. Noi, invece, riteniamo che le riforme che sono state attuate sulla hanno peggiorato il nostro sistema scolastico e negato dei diritti fondamentali del personale e allo studio. Siamo dunque convinti del fatto che ci voglia un Cspi rinnovato. Puntiamo su uno studio dunque approfondito sui pareri: i candidati dell’Anief sono preparatissimi, i loro curricula vitae sono consultabili online”, conclude Pacifico.
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