Mentre il ministero dell’Istruzione continua a sostenere che tutti i docenti sono al loro posto e le supplenze si sono completate, tutte le scuole hanno riaperto battenti con almeno un docente su cinque mancante: le nomine procedono purtroppo a rilento e rimangono contrassegnate da errori derivanti da un algoritmo ancora una volta impazzito e quindi tutto da rivedere. Tanto che il sindacato ha predisposto appositi ricorsi per tutelare i tanti precari danneggiati dal sistema automatizzato di reclutamento che assegna cattedre a personale già di ruolo o comunque occupato, negandole ai primi in graduatoria per poi affidarle a neo laureati senza abilitazione. Inoltre, osserva la stampa specializzata, “alcune province hanno già esaurito le GPS e le scuole cominciano a convocare da graduatorie di istituto”. Anche quest’anno saranno stipulate non meno di 150mila supplenze annuali, oltre la metà delle quali su sostegno. Nel frattempo i numeri delle immissioni in ruolo sono a dir poco deludente: la metà delle 94mila assunzioni autorizzate sono andate “bruciate” e non certo perché mancano candidati. Anche i concorsi e le assunzioni a tempo indeterminato da Graduatorie provinciali risultano un fallimento: appena 14.642 da concorso Straordinario bis e dagli elenchi di sostegno delle GPS. Secondo Anief, sono enormi le responsabilità che hanno il Governo e l’amministrazione scolastica: il sindacato ha deciso di denunciarlo all’Unione europea. Peggio di così non si poteva fare: occorre subito avviare il doppio canale di reclutamento.