Al neo titolare del Miur giunge la richiesta di intervento per la diversità di trattamento dei docenti che hanno partecipato al concorso per dirigenti scolastici del 2004 e 2006 rispetto ai colleghi che hanno tentato lo stesso percorso qualche anno dopo, nel 2011: se i primi hanno avuto il via libera per l’accesso alla procedura riservata per il solo fatto di aver presentato ricorso giurisdizionale, per i secondi, che hanno svolto l’ultimo concorso a preside, è stato stabilito che potranno accedere alla procedura riservata solo qualora avessero superato le relative prove. Il caso, nel frattempo, è arrivato pure nei palazzi della politica.
L’Anief, qualche mese fa, dopo avere presentato un emendamento ad hoc al disegno di legge costitutivo della manovra di bilancio, subito dopo l’approvazione del ddl 4768 sulla Legge di Stabilità 2018, ha deciso di depositare centinaia di ricorsi ad adiuvandumin in Corte Costituzionale. Dando seguito, in tal modo, a quanto previsto dal Consiglio di Stato (con ordinanza n. 3008/2017 del 21 giugno scorso) e fornendo una chiara risposta a tutti quei docenti candidati a preside che hanno aderito al ricorso per l'ammissione alle prove scritte dell’ultimo concorso a preside, bandito nel luglio del 2011, o anche al ricorso avverso il D.M. 499/2015 per l'ammissione ai corsi intensivi di formazione per dirigenti scolastici.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Abbiamo tentato in tutti i modi di evitare che il contenzioso arrivasse alla Consulta, salvaguardando le immissioni in ruolo avvenute senza pregiudicare l’indizione del nuovo concorso, ma i nostri docenti ricorrenti hanno pieno diritto di ottenere una sessione di concorso a loro riservata, considerato il danno che hanno subìto in questi anni.