Solo diverse mansioni, che nella fattispecie non sussistono, giustificherebbero un diverso trattamento. Lo ha stabilito la sezione lavoro della Suprema Corte, attraverso una ordinanza emessa il 1° agosto scorso, la n. 19136, che nei fatti conferma la sentenza della Corte di Appello di Torino la quale affermava che la nota clausola 4, in quanto precisa ed incondizionata, prevale sul diritto interno laddove la natura, la durata e la frequenza delle prestazioni lavorative non differiscono, in fatto, da quelle del personale assunto a tempo indeterminato. Per i giudici della Corte, dunque, il legislatore e la giustizia italiana non possono ignorare le indicazioni provenienti da Lussemburgo. Bocciata la linea del Miur che ora dovrà pagare cospicui risarcimenti ai tanti precari discriminati. La Cassazione, in definitiva, conferma la linea dell’Anief: i lavoratori a tempo determinato, i docenti come gli Ata, hanno i medesimi diritti: non solo a livello stipendiali, scatti automatici compresi, ma anche a livello di permessi, ferie, mesi estivi e altro ancora.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È un concetto imprescindibile, che deve assolutamente entrare in modo netto e chiaro nel prossimo contratto di lavoro della categoria scolastica. Non farlo, significherebbe sottoscrivere un contratto nullo, perché facilmente impugnabile in tribunale, con sempre più probabili soccombenze dell’amministrazione, condannata a risarcimenti anche importanti a favore del personale ricorrente. Come del resto accade sempre più frequentemente. A parte il fatto che la modifica potrebbe essere realizzata come integrazione a quello già vigente, come sindacato autonomo diffidiamo le organizzazioni rappresentative che nelle prossime settimane saranno chiamate a sottoscrivere il nuovo contratto nazionale di lavoro. Il tempo delle discriminazioni è finito. Anche la Ministra Valeria Fedeli sembra averne preso coscienza. Le condizioni per farlo, quindi, ci sono tutte. Noi vigileremo e nel frattempo continueremo le nostre battaglie in tribunale.
Per questi motivi, Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda anche la mancata stabilizzazione: si può quindi decidere diricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori di ruolo.