Tra i punti dolenti della scuola italiana c’è la distanza eccessiva rispetto al trattamento del personale che chiede di attuare l’Unione europea: a ricordarlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. In un’intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista torna sulla possibilità di colmare il divario andando a modificare il decreto legge 69 Salva-Infrazioni, in questi giorni all’esame della IV Commissione del Senato, e abbattere in questo modo la vergogna delle oltre 200 mila supplenze l’anno.
La scuola italiana non è tornata ai livelli della pre-pandemia: lo conferma anche il Rapporto Invalsi 2023, presentato oggi alla Camera. In media, i livelli medi di preparazione raggiunti dai nostri alunni sono inferiori al 2019 e persistono, se non si allargano, i divari territoriali con il Sud sempre più indietro. Persiste l’abbandono scolastico e anche quello di chi arriva al diploma ma senza avere le competenze necessarie.
Più specializzati su sostegno: a chiederlo, da diversi anni, è il sindacato; adesso lo dice anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. L’annuncio dell’aumento di posti per i corsi di Tfa sostegno è arrivato dopo l’appello di Dante Belisari, figlio di Elio Belisari del famoso gruppo Elio e Le Storie Tese, che ha sollevato il problema, di rilevante importanza sociale, dal supporto educativo non sempre adeguato ai ragazzi e ragazze con disturbi dello spettro autistico. Valditara ha dapprima dichiarato che al Ministero sta “avviando un piano straordinario di assunzioni di insegnanti con specializzazione sul sostegno in vista del prossimo anno scolastico”; in seconda battuta il Ministro ha specificato di avere già “aumentato i posti per i corsi di specializzazione sul sostegno, che saranno circa 35 mila”. È probabile che il riferimento sia al nono ciclo di Tfa, che passerebbe quindi dai 29 mila dell’ottavo ciclo a 35 mila. Considerando, però, che il contingente già prefissato per il nono ciclo è di appena 13 mila posti, si tratterebbe di un incremento ancora più rilevante che, secondo la stampa specializzata, “potrebbe essere finanziato con la prossima legge di bilancio a fine anno”. Anief terrà sotto controllo la situazione e farà di tutto perché il numero di candidati ammessi ai corsi sia sempre maggiore.
Novità in vista per i lavoratori interessati all’uscita anticipata dal lavoro, altrimenti costretti ad incassare il ritorno alla legge Fornero in modo secco già dal primo gennaio 2024: il governo, scrive oggi La Repubblica, avrebbe intenzione di “sostituire l’attuale Quota 103, l’uscita anticipata a 62 anni con 41 di contributi valida solo per il 2023, con “Opzione 41”. Ovvero Quota 41 – l’uscita con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età – ma con il ricalcolo tutto contributivo dell’assegno, come oggi avviene per Opzione Donna. Un’ipotesi di questo tipo sarebbe più leggera per i conti dello Stato, ma comporterebbe per il pensionato un taglio dell’assegno fino a quasi un quinto, dalle prime simulazioni”.
I problemi della Conoscenza in Italia sono ben presenti tra le richieste di modifiche al decreto legge 69 Salva-Infrazioni giunte in questi giorni alla quarta Commissione del Senato: dei 133 gli emendamenti presentati, un terzo riguarda infatti il personale precario di Scuola, Università, Ricerca e Afam e fanno capo agli articoli 11, 14 e 15 in. La prossima settimana è previsto l’esame di ammissibilità e il voto alle proposte formulate. Il sindacato Anief, l'unico rappresentativo del comparto Istruzione e Ricerca a essere audito su temi che ha in precedenza già trattato con le istituzioni europee e nei tribunali nazionali, seguirà l’iter con attenzione.