Tra i punti dolenti della scuola italiana c’è la distanza eccessiva rispetto al trattamento del personale che chiede di attuare l’Unione europea: a ricordarlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. In un’intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista torna sulla possibilità di colmare il divario andando a modificare il decreto legge 69 Salva-Infrazioni, in questi giorni all’esame della IV Commissione del Senato, e abbattere in questo modo la vergogna delle oltre 200 mila supplenze l’anno.
“Un emendamento su quattro al decreto Salva Infrazioni è stato presentato su richiesta di Anief – ricorda Pacifico – in tutto sono 130 richieste” ed il caso di “rimarcare l'importanza” di quelle riguardanti l’Istruzione. Tra i provvedimenti da attuare per salvare il prossimo anno scolastico c’è “il tema del doppio canale di reclutamento per assumere i precari dalle GPS di prima e seconda fascia: sarebbe fondamentale per dissuadere l'abuso di questi contratti. Certamente la previsione di una specifica indennità, che già la Cassazione ha definito fino a 12 mensilità per questo abuso; la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, senza dimenticare anche i precari dell'Afam che hanno diritto all'assunzione delle graduatorie; la carta Europea dei ricercatori per quanto riguarda invece i tanti assegnisti, i dottori di ricerca che oggi sono precari”.
Il presidente Anief ricorda che c’è anche da mettere a punto il tema della ricostruzione di carriera, già affrontato dal Governo ma in modo non completo: “è importante apportare delle correzioni – spiega Pacifico - perché la Cassazione ha detto che bisogna avere un'opzione se si vuole avere riconosciuto per intero il servizio per ruolo: anche con la rinuncia 180 giorni di servizio devono avvenire solo se scelto e a domanda e, in ogni caso, c'è da andare a valutare il servizio svolto nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, a oggi relegato solo alle scuole pareggiate”.
“Noi siamo più che convinti – continua il rappresentante sindacale autonomo - che tali proposte vadano nella direzione di poter fare archiviare quella procedura di infrazione. Ma, ahimè, se non verranno approvate, Anief scriverà alla Commissione Europea e dirà che non ci sono le condizioni ancora per archiviare quella procedura e, anzi, che bisognerà ancora cambiare le norme. Speriamo che questo non avvenga e che venga si realizzi invece l'approvazione delle norme in Parlamento”, conclude il leader del giovane sindacato.
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