Altri quattro tribunali confermano le tesi Anief e condannano il Ministero dell'Istruzione dichiarando l'illegittimità dell'ormai famigerato “algoritmo impazzito” che ha trasferito i docenti nel 2016 in base a criteri illegittimi e non conformi al principio del merito.
Ormai è un vero e proprio uragano quello che si sta abbattendo contro il Ministero dell'Istruzione in merito alle procedure di mobilità operate nel 2016. I tribunali del lavoro di Asti, Catanzaro, Napoli e Pisa non lasciano spazio a dubbi e ribadiscono l'illegittimità dell'operato del MIUR nelle operazioni di trasferimento affidate a quel famigerato “algoritmo” che ha, in realtà, violato la normativa sotto molteplici profili. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Le operazioni di mobilità 2016 sono state palesemente inficiate da criteri che nulla c'entrano con il merito e la professionalità acquisita in anni di servizio; il nostro sindacato è orgoglioso di aver per primo condannato quel tipo di procedura e contribuito a far rientrare a casa tanti docenti che ne avevano diritto”. Le battaglie Anief, ora, si concretizzeranno anche ai tavoli della contrattazione e le tante storture previste nelle procedure di trasferimento del personale docente e ATA saranno sanate direttamente rimodulando le tabelle di valutazione dei titoli e dei servizi e riconoscendo, finalmente, precedenza al merito. Per questo motivo, l'Anief ha lanciato un appello a tutto il personale, docente e Ata, che vuole regole nuove ed una diversa organizzazione nella scuola per candidarsi con il giovane sindacato alle prossime elezioni RSU.