Su NoiPA è disponibile la CU 2018 relativa ai redditi percepiti nell’anno 2017: essa occorre per la compilazione della dichiarazione dei redditi (mod.730-redditi PF/2018). Per poter scaricare e stampare il documento bisogna accedere al portale con una di queste modalità:
Denunciato dal giovane sindacato, perché continua a non risolvere il contrasto con la normativa europea, il Miur si limita ad asserire che l’argomento sarà materia ed oggetto di contrattazione nazionale: si tratta, in modo inequivocabile, di una risposta inopportuna e incompleta: sia il contratto sulle Funzioni centrali, sottoscritto lo scorso 23 dicembre, sia il Ccnl della scuola sottoscritto all’Aran meno di due mesi fa, non contengano alcun riferimento alla salvaguardia dei diritti dei precari a considerare gli scatti professionali e, una volta assunti, a vedersi riconosciuti per intero i servizio pre-ruolo. A dire il vero, nel contratto di categoria firmato lo scorso 9 febbraio, c’è un riferimento al precariato: si rimanda alla legislazione vigente, che però non affronta minimamente il problema, tanto è vero che è stata anche dichiarata incostituzionale (Legge 106/2011) e illegittima, oltre che disciplinata dalle sentenze della SS. UU. della Cassazione (22552 e ss. 2016).
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): A queste condizioni, l’unica strada percorribile per avere giustizia e fare rispettare i diritti lesi di tutti coloro che sono precari oggi e lo sono stati in passato è il ricorso in tribunale. Ancora di più perché a breve, su questa disciplina si esprimerà il Consiglio dell’Unione Europea: l’organo UE, infatti, ha dato la sua disponibilità per decidere sul reclamo collettivo ritenuto ammissibile presentato dal nostro sindacato. Qualora accolto, a quel punto tutto il personale di ruolo, che si è visto formulare una ricostruzione di carriera inadeguata, sia precari, a cui viene corrisposto uno stipendio misero e perennemente bloccato, si vedranno restituire il maltolto: sia gli scatti di anzianità previsti durante il servizio da precariato, sia la parità di trattamento del servizio pre-ruolo con quello di ruolo.
Di fronte alle insistenze dei sindacati, innescate dall’Udir ed espresse il 30 ottobre nel corso dell’incontro con i dirigenti Miur, l’amministrazione scolastica centrale ha fatto un passo indietro: anche gli altri capi d’istituto potranno candidarsi a ad avere il ruolo che gli spetta negli Esami di Stato 2018 delle superiori. Per farlo, dovranno produrre domanda cartacea all’Ufficio Scolastico Regionale di competenza, indicando anche il nominativo del loro sostituto, per condurre la scuola durante i giorni di assenza. Per la sostituzione nella presidenza degli Esami di Stato della scuola media da attuare individuando un docente di scuola secondaria di primo grado non impegnato in Commissione. Su queste novità, il Ministero dell’Istruzione ha preso l’impegno di pubblicare al più presto una Nota ufficiale che andrà ad integrare e a modificare la Circolare Miur 4537 del 16 marzo scorso.
Marcello Pacifico (presidente Udir): La minaccia del ricorso Udir contro la palese esclusione illegittima dei dirigenti scolastici dalla maturità ha sortito il suo effetto. Si tratta di un risultato importante, raggiunto, come in altre occasioni, in solitudine, visto che siamo stati gli unici a presentare formale ricorso. È la dimostrazione che certi tipi di azioni hanno sempre buone possibilità di fare rispettare la giustizia, anche senza arrivare in tribunale.
Circolare Miur sugli organici del prossimo anno è a dir poco deludente: “conterrà poche novità a fronte di situazioni complesse che richiederebbero un ripensamento della materia”. I posti da consolidare in organico di diritto sono appena 3.530 a fronte di oltre 80mila; appena 1.162 saranno i posti aggiuntivi per la riforma degli Istituti Professionali; si creano i presupposti per tagliare altri ulteriori cattedre al Meridione e nelle Isole: permane il blocco di una cattedra su tre di sostegno, che continua ad andare in deroga benché fosse priva di titolare. Dulcis in fundo, saranno solamente 800 i posti di organico potenziato destinati all’Infanzia. Secondo l’Anief dal Miur si continua ad esprimere concetti in un senso e ad applicare norme in un altro. Si dice in continuazione, ad esempio, che si vuole abbattere il precariato coprendo tutti i posti vacanti, poi però si fa di tutto, inventando norme che vanno oltre l’immaginazione, pur di non utilizzare i posti liberi per le immissioni in ruolo e i trasferimenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Abbiamo un’amministrazione centrale che si costituisce in tribunale per negare il titolo abilitante all’insegnamento, per dire no all'inserimento nelle GaE, nella seconda fascia d'istituto e alla partecipazione alla fase transitoria. Noi a questo gioco non ci stiamo: solo nell’ultimo corso-concorso per docenti abilitati, ad esempio, Anief ha raccolto 7 mila ricorsi da parte di docenti per vari motivi esclusi in modo secondo il nostro parere del tutto illegittimo. Ma l’opposizione del Miur alle soluzioni più logiche è a trecentosessanta gradi, perché anche l’apparente marcia indietro sul potenziamento della scuola dell’infanzia è a dir poco ridicola: si è concesso, di fatto, appena il 2 per cento del totale assegnato, dopo il diniego totale della Buona Scuola per la quale i docenti fino a 6 anni non sono stati nemmeno presi in considerazione. Abbiamo, infine, un’organizzazione dei posti di sostegno agli alunni disabili che non si riesce a migliorare: confermando oltre 40mila posti in deroga, anche il prossimo anno scolastico si svolgerà con un posto su tre scoperto e assegnato a supplenza in autunno, dopo il solito balletto di precari che si sono avvicendati, con conseguenze pesanti per i disorientati alunni disabili: una vergogna nazionale per la Ministra dell’Istruzione in uscita che, al di là dei comunicati e delle belle parole espresse per oltre un anno, ha confermato tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato le gestioni passate.
Alla luce degli organici bloccati, continua la battaglia legale del sindacato, sempre pronto a contrastare in tribunale, attraverso ricorsi mirati, questa politica al risparmi e contro i cittadini.
Nuova vittoria Anief presso il Tribunale del Lavoro di Latina e nuova conferma che il periodo svolto durante il precariato deve essere integralmente computato ai fini del raggiungimento del quinquennio di permanenza su posto di sostegno. Già attive le preadesioni ai ricorsi Anief contro le procedure di Mobilità 2018.
Il Tribunale del Lavoro di Latina dà piena ragione ai legali Anief e dichiara illegittimo il CCNI nella parte in cui discrimina il servizio svolto durante il precariato ai fini del raggiungimento del quinquennio di permanenza sul sostegno, contrastando con la normativa comunitaria. Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Ida Mendicino e Maurizio Faticoni ottengono piena ragione in favore di una nostra iscritta con la declaratoria del suo pieno diritto al computo del preruolo svolto su posto di sostegno nelle procedure di mobilità. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo ancora una volta avuto ragione in tribunale e dimostrato che il contenuto della contrattazione integrativa sulla mobilità è discriminatoria per quanto riguarda le previsioni sul precariato non permettendo di computare il servizio a termine svolto sul sostegno ai fini del raggiungimento del quinquennio per poi poter passare su posto comune e lo è ancora di più nelle tabelle per le graduatorie interne d'istituto che attribuiscono punteggio deteriore al servizio preruolo. La giurisprudenza europea, infatti, ha affermato che lo Stato ha l’obbligo di vigilare affinché tra contratto a termine e contratto a tempo indeterminato non vi sia un trattamento globalmente sfavorevole all’interessato quando l’oggetto del suo incarico e la natura delle sue funzioni restano invariati”. Già attive le preadesioni ai ricorsi Anief contro la procedura di Mobilità che continua a discriminare i precari, il servizio svolto nelle scuole paritarie e non riconosce punteggio ai titoli come la SSIS o la specializzazione sul sostegno.