Oggi la Ministra dell’Istruzione ha detto che tutti i trasferimenti saranno attuati con almeno un mese di anticipo rispetto al 2016, che le nomine in ruolo si concluderanno entro agosto, che le assegnazioni provvisorie termineranno entro la fine dello stesso mese e che le supplenze lunghe su posti liberi si completeranno in corrispondenza dell’inizio delle prossime lezioni. Ha anche ricordato che le assunzioni a tempo indeterminato saranno 52mila e si ultimeranno entro il 14 agosto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): su trasferimenti e nomine stavolta si rispetteranno semplicemente i tempi previsti dalla legge che da alcuni anni venivano sistematicamente elusi. Quello che è accaduto lo scorso anno, con le assegnazioni provvisorie concluse quasi a Natale, rappresenta uno dei punti più bassi toccati dall’amministrazione scolastica centrale. Evitare che ciò si ripeta appare il minimo risultato per chi ha il dovere di dirigere l’istruzione pubblica. Sulle supplenze si continua a giocare con i numeri e dire che si sono ridotte è riduttivo: perché gli Ambiti territoriali e dirigenti scolastici a settembre dovranno comunque stipulare ancora quasi 90mila contratti al 30 giugno o al 31 agosto 2018. Quindi l’85 per cento del precariato degli insegnanti rimane vivo e vegeto. E questo, francamente, rappresenta un vero fallimento. Contro cui continuiamo a opporci, anche ricorrendo al Tar contro l’assurda chiusura a doppia mandate delle GaE. Basti pensare ai circa 45mila, forse 50mila, per il sostegno. Tenerli nel limbo non fa bene a nessuno: ai supplenti, condannati in questo stato per troppi anni, agli alunni, alle famiglie, a tutta la scuola italiana.