Gli ultimi dati regionali e nazionali sono stati resi pubblici oggi dalla stampa. Il problema, reso pubblico nei giorni scorsi stavolta dall’Anief alle commissioni della Camera, è anche quello dei vincitori che non potranno lavorare, perché il Miur non ha provveduto a istituire o ad accantonare la cattedra inizialmente loro riservata tramite bando di concorso: tra i candidati risultati a pieno titolo tra i vincitori, perché hanno superato le prove in numero minore rispetto ai posti banditi, rimarrebbero fuori almeno 7.741 docenti. C’è poi il nodo delle imminenti prove suppletive, riconducibile all’errore del Miur di escludere in modo illegittimo intere categorie.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’amministrazione non ha voluto crederci e ora diventa tutto più complicato. Perché allestire una selezione con il record di candidati, per poi rovinare tutto per via delle norme d’accesso sballate o per l’eccessiva severità delle commissioni e anche per la disorganizzazione di fondo, rappresenta un vero fallimento. L’aspetto che più lascia pensare, in questo momento, è che decine di migliaia di docenti precari abilitati, pur in presenza dei titoli di accesso e con selezioni alle spalle, invece di essere valutati per le loro capacità d’insegnamento, sono stati di nuovo messi alla prova, in molti casi, sulle competenze di base.