La norma è contenuta nella bozza di decreto, approvata sabato scorso dal Consiglio del Ministri, sul riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria: per altri tre anni, “si applica la disciplina transitoria”, quindi per assegnare la metà dei posti vacanti e disponibili continueranno ad essere utilizzate le GaE e potrà “essere indetto un corso di Tirocinio Formativo Attivo per le classi di concorso e tipologie di posto per le quali sono esaurite le graduatorie ad esaurimento provinciali”. C’è poi una puntualizzazione da fare sul testo in via di approvazione: siccome i tirocinanti saranno utilizzati anche per svolgere attività di docenza, soprattutto su posti che risulteranno provvisoriamente liberi, è bene scrivere subito nero su bianco che dovranno percepire lo stesso stipendio (a fronte degli stessi diritti) del personale docente di ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il nostro sistema scolastico non può bloccarsi perché gli aspiranti all’immissione in ruolo, selezionati e formati nelle università per farlo, continuano ad essere assurdamente messi da parte. Come se fossero dei docenti di serie B. Il Governo ha l’occasione per farlo, per collocarli finalmente nelle GaE, proprio attraverso la modifica del decreto delegato ora allo studio delle Commissioni Parlamentari e da approvare in via definitiva entro due mesi. Inolte un tirocinante giunto al terzo anno di formazione, dopo aver acquisito la laurea, poi l’abilitazione, vinto il concorso e formatosi sul campo per un ulteriore biennio, è praticamente un insegnante a tutti gli effetti.