Anief accoglie con favore la nota n. 1718 del 28 aprile 2014, con la quale il Ministero dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ribadito che, in assenza del Profilo di Funzionamento, non è possibile procedere alla quantificazione delle ore di sostegno con allegati C e C1.
“Il dispositivo pedagogico più efficace è quello della compresenza con i compagni”: lo ha dichiarato Daniele Novara, in risposta alla proposta del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di prevedere nelle ore scolastiche un docente specializzato dedicato agli stranieri con difficoltà linguistiche. Secondo il pedagogista, riporta la stampa specializzata, “gli alunni di origine straniera devono restare in classe ed è la scuola che deve essere sollecitata verso una adeguata formazione pedagogica che possa mettere i docenti di utilizzare le giuste tecniche come la didattica sociale, il lavoro di gruppo, il mutuo insegnamento e la continua reciprocità. Sono i compagni la grande risorsa dei bambini stranieri nell’apprendimento linguistico”.
Manca poco più di un mese alla scadenza del 30 giugno per la compilazione del PEI, il Programma educativo individualizzato, di tipo provvisorio e relativo al prossimo anno scolastico rivolto ad alunni studenti con disabilità: a questo scopo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha inviato una Nota ufficiale contenente le indicazioni da seguire, ribadendo i punti chiave del decreto interministeriale 153 del 1° agosto 2023. “È bene specificare – scrive il Ministero – che i PEI provvisori devono essere compilati per i soli alunni neoiscritti, nonché per quelli già frequentanti per i quali viene accertata, successivamente all’iscrizione e nel corso della frequenza, la condizione di disabilità, allo scopo di definirne le proposte di sostegno didattico o di altri supporti, utili per sviluppare il progetto di inclusione relativo all’anno scolastico successivo”. Ciò significa, prosegue il Ministero, che le scuole “provvedono a proporre il fabbisogno di ore di sostegno per l’anno scolastico successivo, avendo cura di motivare adeguatamente la richiesta, nonché il fabbisogno di risorse da destinare agli interventi di assistenza igienica e di base e delle risorse professionali da destinare all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione, per l’anno successivo”.
È stato approvato dal Consiglio dei Ministri, n° 82 del 23 maggio 2024, un DCPM che prevede la proroga da 6 a 9 anni della durata del mandato all’estero a partire dal 2024/25. Continuano le scelte unilaterali di questo governo che non si è confrontato con nessuno. Anzi questa volta attraverso l’uso dello strumento legislativo del DCPM scavalca anche il Parlamento.
SCUOLA – Il decreto legge approvato dal Governo va cambiato: Anief annuncia emendamenti su sostegno, immissioni in ruolo e procedure di riconoscimenti dei titoli presi all’estero e in Italia