Stamani, presso il Ministero dell'università e della ricerca la delegazione#Aniefha avuto un confronto sull’integrazione dei criteri per la mobilità del personale tra le Istituzioni AFAM ai sensi degli artt. 6 e 7 e dell’art. 97, comma 7, lett. a1) del CCNL 19.4.2018.
"I temi dell'orientamento scolastico e della lotta alla dispersione sono fondamentali”: torna a ricordarlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacalista autonomo sostiene che per centrare due degli obiettivi del Pnrr occorre realizzare “la riforma dei cicli, ma soprattutto una revisione del sistema di formazione obbligatoria degli studenti, in particolar modo dell’obbligo scolastico. Parliamo quindi di una riforma che, secondo noi, deve partire dal terzo anno di vita del bambino fino al diciottesimo anno. È soltanto rivedendo l'obbligo scolastico che si può combattere la dispersione” degli studenti che non arrivano al diploma.
Grande partecipazione per l’incontro appena terminato sulle ferie non godute e non pagate durante i rapporti di lavoro a tempo determinato. Per rivedere la diretta, cliccare qui
Il prossimo appuntamento è lunedì prossimo, 13 marzo, sempre alle 17: si palerà della campagna per il recupero dell’Indennità di vacanza contrattuale per il 2022 e il 2023. In diretta il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico e l’avvocato Anief Salvatore Russo. Per registrarsi, cliccare qui
Nel pomeriggio Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è intervenuto all’interno della puntata speciale di “A tu per tu”, ciclo di interviste con i protagonisti del mondo della scuola organizzato dalla rivista specializzata Orizzonte scuola. Per rivedere la diretta, cliccare qui.
“Invece di stabilizzare il personale della scuola, c’è chi si diverte a screditarlo e a dire che dovrebbe rimanere precario a vita: certe posizioni si commentano da sole”. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando le ultime dichiarazioni di Umberto Galimberti: per il filosofo sarebbe necessario abolire il ruolo nella professione docente, in modo che coloro che non sono all’altezza del loro compito possano essere sospesi dall’insegnamento. In questo modo, sostiene Galimberti, si eviterebbe la demotivazione degli studenti che, spesso, a scuola non riescono a trovare il nutrimento per la loro passione a causa del disinteresse emotivo e intellettuale degli insegnanti.