Stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha rilasciato un’intervista all’interno di una diretta radiofonica trasmessa dall’agenzia Italia stampa. Il leader del giovane sindacato rappresentativo ha parlato di corsi di abilitazione e nuovi concorsi; infatti, “saranno tanti i posti a disposizione per abilitarsi e ci saranno anche due nuovi concorsi, uno a novembre e uno a febbraio, per reclutare più di 54mila docenti.
“La categoria degli insegnanti continua ad essere lodata da tutti, politici compresi, ma di fatto abbandonata al suo destino – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - : precariato protratto per anni se non decenni, stipendi più bassi degli operai specializzati e privi delle indennità assegnate normalmente in altri comparti di lavoro, ricostruzioni di carriera penalizzate dalla minore considerazione del pre-ruolo, evoluzione professionale vicina allo zero, scatti automatici limitati e troppo lontani uno dall’altro, ambienti lavorativi spesso fatiscenti, sono solo alcune delle motivazioni che fanno dell’insegnamento una professione difficile. Se a questo aggiungiamo l’alta percentuale di burnout, la mancanza di collocazione tra i lavori usuranti e le mancate deroghe per il pre-pensionamento, ci rendiamo conto che lo Stato non fa proprio nulla per evitare che un insegnante che vive con delle difficoltà personali possa trovare giovamento dal proprio lavoro”, conclude il presidente Anief.
Dalla bozza del disegno di legge che contiene la manovra di bilancio 2023/2024 spuntano dettagli ulteriori sui requisiti per lasciare il lavoro in anticipo rispetto ai parametri assurdi imposti dalla Legge Fornero, la n. 92 del giugno 2012: dal 2024 Quota 103 diventa Quota 104, con l’uscita anticipata che passa da almeno 62 a 63 anni, sempre avendo 41 anni di contributi, con l’introduzione pure di meccanismi che disincentivano sempre più economicamente a lasciare il servizio. Inoltre, Ape Sociale e Opzione Donna confluiscono in un unico fondo per la flessibilità in uscita: questo permetterà di lasciare il lavoro a 63 anni di età e 36 di contributi però solo a caregiver, disoccupati e a chi rientra nei lavori gravosi, ai disabili e alle donne.
“La valorizzazione della cultura italiana all’estero non può prescindere dalla presenza delle scuole nei territori d’oltre confine: è indispensabile attuare un importante potenziamento quantitativo e qualitativo degli istituti scolastici collocati all’estero, a partire dalla riapertura della scuola italiana ad Asmara”: lo ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante una visita all’istituto italiano Galileo Galilei ad Addis Abeba. La presenza del presidente Anief in Etiopia fa seguito all’audizione tenuta lo scorso 24 ottobre presso la VII Commissione della Camera dal giovane sindacato sul disegno di legge C. 1341 relativo alle "Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy".
Perché i precari della scuola non hanno diritto all’anticipo contrattuale 2022-2024? Perché l’assegno una tantum è riservato solo al personale docente, Ata ed educativo di ruolo, dimezzando in questo modo l’aumento di dicembre di 200 euro lordi in più al mese? Perché si continuano a considerare i supplenti dei lavoratori di serie B? Perché la direttiva europea 70/99, entrata da tempo nel nostro ordinamento giudiziario, continua ad essere calpestata dal legislatore? Sono le domande che Anief porrà al giudice del lavoro per chiedere, con appositi ricorsi pro-supplenti, di estendere anche al personale precario della scuola gli arretrati relativi alla mancata applicazione dell’indennità di vacanza contrattuale piena negli ultimi due anni durante i quali l’inflazione ha ridotto ancora di più il potere di acquisto delle buste paga del personale.