L’apice della discrepanza si raggiunge quando vengono messe a confronto gli orari di 40 ore settimanali svolte in Sicilia con quelle della Lombardia. Ma è tutto il Meridione a rimanere indietro su questo fronte. E non è un problema di strutture, perché al Centro-Nord non tutti gli istituti sono a norma. Secondo Marcello Pacifico (Anief-Cisal) la diseguaglianza di trattamento scolastico penalizza gli alunni del Sud sin da bambini. Non è un caso se poi i tassi maggiori di dispersione scolastica e di Neet si registrano proprio in quelle zone dove si sta meno tempo a scuola. I presidenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, l’onorevole Luigi Gallo (M5S) e il senatore Mario Pittoni (Lega), si sono impegnati pubblicamente nel fare approvare a fine anno delle norme che lascino indietro nessun ragazzo. È bene che si agisca anche su posticipo a 18 anni dell’obbligo formativo, anticipo di un anno della primaria, organici maggiorati nelle zone a rischio, un sostegno senza più posti in deroga e maestri specializzati anche nei nidi e nelle scuole d’infanzia.