Torna la questione “pettine-coda” nelle Graduatorie a Esaurimento con la vittoria Anief in Corte d'Appello di Bologna per una docente che il Miur non aveva immesso in ruolo nel 2015 da “fase 0” collocandola “in coda” negli elenchi di sostegno per la scuola infanzia.
Il Miur non ha imparato la lezione e torna la questione dell'inserimento nelle graduatorie in base al punteggio posseduto e non al momento di conseguimento del titolo di specializzazione. A farne le spese in tribunale, però, è sempre il Ministero dell'istruzione che viene nuovamente condannato per violazione dell'unico principio che può regolare le Graduatorie a esaurimento: quello del merito costituzionalmente garantito. La Corte d'Appello di Bologna, infatti, ha dato piena ragione agli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Tiziana Sponga e confermato che nelle operazioni di immissione in ruolo del 2015 il Ministero non poteva pretermettere i docenti con maggior punteggio solo perché avevano conseguito il titolo di specializzazione sul sostegno in data successiva al 2014. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La questione era stata risolta dalla Corte Costituzionale con la storica sentenza n. 41 che abbiamo ottenuto nel 2011 in cui la Consulta si è espressa sull'inserimento dei precari nelle graduatorie 2009/2011 in favore del rispetto del principio del merito e, dunque, dell'inserimento “a pettine” in base al punteggio, ma evidentemente l'amministrazione tende a dimenticare ciò che si può o non si può fare all'interno delle Graduatorie per le immissioni in ruolo e il nostro sindacato è sempre pronto a ricordarglielo, anche ricorrendo nuovamente in tribunale per tutelare il diritto dei lavoratori”.