Nello scorso anno scolastico i tre quarti delle lezioni, oltre il 72 per cento, si sono svolte in presenza: il dato è stato pubblicato dall’Indire in questi giorni all’interno del report “Impatto della pandemia sulle pratiche didattiche e organizzative delle scuole italiane nell’anno scolastico 2020/21”, realizzato attraverso la somministrazione a 2.546 docenti a tempo indeterminato, non di sostegno, di un questionario online. L’Indire ha anche rilevato che sempre nell’a.s. 2020/21, “la maggioranza degli insegnanti italiani hanno sperimentato con frequenza la didattica a distanza (68,6%), mentre quasi la metà ha optato per la didattica ibrida (48,2%) e quella alternata (45,2%)”. Ma anche che “a livello di metodologie, facendo riferimento alle Linee Guida della Didattica Digitale Integrata del MI per l’anno 2020/21”, sono “state ampiamente utilizzate dai docenti metodologie didattiche innovative e interattive, quali il Project-Based Learning, la Flipped classroom, il Debate, l’Apprendimento cooperativo, la Didattica breve, che erano tra quelle raccomandate dal Ministero. Anche “se alcune di esse erano già adottate anche prima della pandemia” e comunque il libro di testo è rimasta la risorsa più usata.