Anief condivide la protesta dei supplenti con 36 mesi di servizio: la soluzione non può essere rappresentata da nuovi concorsi riservati chiesti dai sindacati rappresentativi nel giorno della manifestazione contro la precarietà del 12 marzo, ma l'estensione del doppio canale di reclutamento alle graduatorie d'istituto o nuovi corsi abilitanti con l'accesso diretto alle GaE
Ha preso oggi ufficialmente il via la mobilità che con l’inizio del prossimo anno scolastico porterà a far cambiare istituto a non meno di 200 mila docenti e Ata: dopo la sottoscrizione, avvenuta il 6 marzo scorso, del contratto collettivo nazionale definitivo per gli anni scolastici relativi al triennio 2019/20, 2020/21, 2021/22, lo scorso venerdì sono state pubblicate le specifiche ordinanze che hanno scandito ufficialmente i tempi di presentazione delle domande. Da oggi, fino al 5 aprile, si accetteranno le richieste di trasferimento degli insegnanti su disciplina comune, poi toccherà agli altri. Secondo La Repubblica, le chance di rientro in Sicilia di coloro che hanno dovuto spostarsi al Nord per effetto della "Buona scuola" sono piuttosto limitate: a farcela sarà solo uno su cinque. Per Marcello Pacifico (Anief) il Miur ha perso un’altra occasione, sia per avviare una fase di mobilità straordinaria sia per organizzare dei corsi abilitanti aperti al personale di ruolo. Ora la palla passerà nelle mani dei giudici. E anche per altri motivi
L’ammissione del Ministro dell’Istruzione sugli errori commessi dal Miur non coincidono con un’azione risolutiva. Marcello Pacifico (Anief): Il Ministro chieda al Parlamento una modifica della norma che preveda un nuovo trasferimento straordinario su tutto l'organico dell'autonomia a partire dal prossimo anno scolastico. Quando si comprendono gli errori da parte anche di altri che ti hanno preceduto non basta ammetterli, ma bisogna assolutamente trovare soluzioni adeguate. Anief conferma i ricorsi per avvicinare quei docenti a casa
Arriva da Enna una nuova, soddisfacente, vittoria ottenuta dall'Anief a tutela del diritto dei docenti immessi in ruolo nella scuola pubblica a vedersi riconosciuto il servizio svolto nella scuola paritaria ai fini della ricostruzione di carriera. Marcello Pacifico (Anief): “il MIUR continua a discriminare il servizio svolto presso gli istituti paritari non considerandolo ai fini della ricostruzione di carriera o della mobilità. Continueremo a batterci per tutelare i diritti di chi ha prestato questo tipo di servizio e ci impegneremo in tutte le sedi opportune perché tale discriminazione abbia finalmente termine”. Anief ricorda ai propri iscritti che è ancora possibile aderire allo specifico ricorso