Pubblicate in Gazzetta Ufficiale le date di svolgimento della prova propedeutica: servirà ad estromettere dalla procedura addirittura il 95% dei partecipanti. I 1.500 amministrativi “facenti funzione” che dal 2000 hanno sopperito alla mancanza di titolari dovranno incredibilmente concorrere alla pari degli altri 100 mila partecipanti. Anief non ci sta e conferma il ricorso al Tar del Lazio peraccedere direttamente alle prove scritte.
Si tratta in prevalenza di insegnanti che tentano il passaggio fuori provincia: a loro viene riservato il 40% dei posti vacanti. C’è tempo fino al 5 aprile e si prevede un record di richieste. Ma le procedure sui trasferimenti, confermate in toto, diventeranno motivo di respingimento per molti richiedenti. Marcello Pacifico (Anief): Era l’occasione giusta per aprire una fase di mobilità e trasferimenti aperti a tutti coloro che ne abbiano fatto richiesta. Toccherà ai giudici, sollecitati dai ricorsi, dirimere questa e tante altre questioni irrisolte.
Non lasciano spazio a dubbi i dati pubblicati in queste ore dall’Istituto nazionale di valutazione, relativi alle prove di italiano e matematica nelle classi riguardo il valore aggiunto delle prove nazionali, che fa luce anche sui fattori endogeni, come il background ambientale: a livello di scuola secondaria, le percentuali di istituti eccellenti da Firenze in giù rimangono davvero bassi; alla primaria non va molto meglio. Marcello Pacifico (Anief): Da una parte c’è il Nord, dove il tempo pieno è garantito sostanzialmente per l’intera domanda, e i servizi annessi agli istituti scolastici, come gli scuola-bus, le mense, gli agenti territoriali a supporto, oltre ai buoni livelli socio-culturali del posto, alla lunga non possono che dare un’impronta positiva sui livelli dell’offerta didattica e sugli apprendimenti. Dall’altra parte, il Centro-Sud, vittima dell’abbandono dello Stato centrale, degli ultimi decenni, a livello di servizi ed infrastrutture, che non risparmia le scuole, visto che in certe regioni, come la Campania, il tempo pieno si ferma al 15% e attorno agli istituti permane il vuoto. Ed è in questo contesto che si colloca l’opera straordinaria del corpo docente e del personale tutto in servizio nelle scuole del Sud, dove si lavora in contesti difficili se non ostili.
Dopo l’estate passerà dal 34,8% al 36,3%. A fare il calcolo è stato il quotidiano La Repubblica, che definisce il provvedimento “un flop”, come illustrato dal Miur ai sindacati nella “tabella con la ripartizione dei duemila posti previsti dalla legge di Bilancio” che ignora le esigenze e criticità del Sud Italia. Anief pronta a impugnare la tabella di ripartizione degli organici, specialmente su posti di sostegno.
Intanto per il terzo anno consecutivo salteranno pure gli agognati trasferimenti di migliaia di docenti ricattati dagli estensori della Buona Scuola, immessi in ruolo in scuole dall’altra parte d’Italia. Marcello Pacifico, presidente Anief: Il rilancio della scuola al Sud passa per l’attivazione di organici differenziati per innalzare l’offerta formativa, gettare le basi per la riduzione di abbandoni scolastici e tasso di disoccupazione, anteprime del crescente fenomeno dei Neet.