Sono i cosiddetti “idonei fantasma” che hanno partecipato con successo alla selezione dello scorso anno, per poi rimanere incredibilmente al palo, per via di una norma blocca-assunzioni prevista dallo stesso D.M. 93/2016. In pratica, questi docenti si sono preparati, hanno partecipato e superato tutte le prove concorsuali, ma non rientrando nel 10% aggiuntivo dei posti banditi risultano estromessi. Ciò malgrado vi siano, questa è la beffa, le cattedre dove collocarli.
Oggi i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura di Camera e Senato hanno presentato una interrogazione a prima firma dell’on. Maria Marzana, nella quale sostengono che la “procedura è assolutamente discriminatoria: chi risulti ‘idoneo’, come afferma anche la sentenza del Consiglio di Stato n.14 del 2011, è un vincitore potenziale ed è ‘meritevole’ di essere inserito nelle GM, così da poter ricevere proposta di stipula di contratto a tempo indeterminato in virtù del naturale ‘scorrimento’ delle suddette graduatorie”. Lo sbarramento del 10% è infatti illegittimo. Lo ha detto, in estate, il Consiglio di Stato che ha sentenziato a favore dei docenti della scuola secondaria in queste condizioni, chiedendo agli Uffici Scolastici Regionali di riformulare delle nuove graduatorie dei concorsi, denominate di ‘merito’, comprendenti gli “idonei oltre la soglia del 10%”. A seguire, il Tar non ha esitato a ribadirlo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È giunto il momento di sanare la medesima situazione per i docenti del concorso della Scuola Primaria e Infanzia. Il Miur deve rendersi conto che la soglia del 10% non ha motivo di esistere, perché lede il diritto degli idonei esclusi dalla possibilità di essere assunti a tempo indeterminato. E questo prescinde dal grado di istruzione, quindi anche per infanzia e primaria. Bisogna fare in fretta, perché c’è anche il rischio che una volta superati i tre anni dalla pubblicazione delle prime graduatorie queste possano decadere.
L'Ufficio Legale Anief ha attivato le procedure utili per agire in tribunale con uno specifico ricorso per ottenere giustizia se dall'Amministrazione non arriverà nell'immediato una soluzione rispettosa dei diritti dei candidati idonei del concorso Primaria e Infanzia.