A distanza di quattro anni dallo scellerato accordo che ha dato vita, di fatto, all’abolizione degli aumenti stipendiali automatici, Cgil, Cisl e Uil rivendicano stipendi dignitosi e la stabilizzazione di quei 100mila precari così invisibili da essere dimenticati per anni dalle stesse organizzazioni sindacali.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo contenti che alla fine certi sindacalisti abbiano compreso la verità folgorati sulla via di Damasco. Rimane sempre da capire dove erano quando l’Anief rivendicava stipendi non più sotto l’inflazione e i diritti dei docenti precari: in piazza, davanti e dentro il Miur, nelle aule del Parlamento e nei tribunali, sempre per la salvaguardia dell’assunzione, delle ferie non godute, degli scatti di anzianità, dell’assegnazione delle mensilità estive. Oppure dove erano quando l’Anief combatteva e otteneva la presenza degli stessi precari nelle liste dei candidati in occasione delle prossime elezioni Rsu.
Anche i sindacati si pentono. Questo sta accadendo nella scuola, dove tornano sui loro passi le organizzazioni sindacali più rappresentative facenti capo alla triade Confederale a distanza di quattro anni, dallo quello scellerato accordo stipulato dalle confederazioni Uil, Cisl e Confsal il 4 febbraio 2011, che ha dato vita, di fatto, all’abolizione degli scatti di anzianità con l’atto dell’indirizzo all’Aran del ministro Brunetta. Un obiettivo su cui ora sta puntando dritto il Governo attraverso l’approvazione di una riforma che sa poco di Buona Scuola e molto di manovra al risparmio, da bocciare peraltro anche nel metodo poiché la si vorrebbe imporre per decreto.
Con un comunicato unitario ripreso dalla stampa specializzata, Flc-Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, lamentano il “moltiplicarsi di annunci e indiscrezioni che prefigurano ipotesi vaghe e confuse, in cui si intravede comeunico dato certo una secca riduzione degli attuali trattamenti economici”. Edhanno finalmente “chiaro cosa accadrebbe limitando al 20% rispetto all’attuale il margine di incremento retributivo legato all’anzianità di servizio: stando alle indiscrezioni giornalistiche, tale incremento potrebbe subire una perdita secca di circa 8.500 euro”.
“Come fossero stati folgorati sulla via di Damasco, due di quei sindacati firmatari dell’accordo del 2011 – dice Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - si accorgono solo ora che gli aumenti stipendiali automatici del personale che dovrebbero tutelare non ci sono più. E rischiano di trasformarsi in indennità da assegnare attraverso una sorta di prestazione occasionale. Ci sono voluti quattro anni, durante i quali il Governo non ha stranamente provveduto al promesso taglio del 30% dei distacchi sindacali ma ha rinnovato la rappresentatività sindacale, perché si riprendessero da questo vuoto di memoria. E lo fanno oggi, guarda caso, a pochi giorni dal rinnovo delle Rsu in oltre 8.400 istituti autonomi, tappa fondamentale per mantenere in vita lo status quo”.
“Nello stesso tempo – continua Pacifico – sempre questi stessi sindacati, presi da improvviso furore, si ricordano che nella scuola esistono anche più di 100mila insegnanti precari abilitati ma siccome non inseriti dallo Stato nelle GaE si ritrovano a lavorare senza alcuna prospettiva di stabilizzazione. Anief, tuttavia, non può che apprezzare tale rinsavimento, che tra l’altro si concretizzerà addirittura con un sit-in in programma il prossimo 17 febbraio davanti al Miur, organizzato proprio per sollevare il problema dei precari così invisibili da essere dimenticati per anni dalle stesse organizzazioni sindacali”.
“Rimane sempre da capire – dice il sindacalista Anief-Confedir - dove erano questi stessi sindacati quando l’Anief rivendicava stipendi non più sotto il costo della vita e i diritti dei docenti precari: in piazza, davanti e dentro il Miur, nelle aule del Parlamento e nei tribunali, sempre per la salvaguardia dell’assunzione, delle ferie non godute, degli scatti di anzianità, dell’assegnazione delle mensilità estive. L’ultima battaglia, vinta per la prima volta grazie all’Anief, ha permesso che proprio i precari potranno figurare nelle liste dei candidati in occasione delle prossime elezioni Rsu.
Come rimane da comprendere per quale motivo l’Anief sia stato l’unico sindacato della Scuola a presentare degli emendamenti all’ultimo decreto Mille proroghe, tra cui proprio quello che estende l’assunzione tramite “La Buona Scuola” anche agli abilitati non inseriti nelle GaE attraverso la creazione di una fascia aggiuntiva alle GaE. Emendamento che il giovane sindacato è pronto a riproporre in Parlamento o in tribunale, con la solita tenacia, qualora non dovesse trovare approvazione.
Proprio per dimostrare l’attaccamento di certi sindacati per il personale precario, ricordiamo quanto accaduto il 26 novembre scorso: nel giorno della lettura della storica sentenza della Corte di Giustizia europea sull’abuso dei contratti a termine in Italia, veniva frettolosamente firmata al Miur l’ipotesi di CCNL sulla mobilità del personale, attraverso cui ancora una volta, nonostante la direttiva europea 70/1999, valutava la metà il servizio pre-ruolo, senza alcuna ragione oggettiva. E venivano ancora una volta ignorate le istanze presentate da Anief in Parlamento sul ripristino dell’assegnazione provvisoria dopo il primo anno e sulla modifica delle regole in vista del piano di assunzioni e dell’introduzione dell’organico funzionale.
Con l’occasione l’Anief ricorda, che, sempre per tutelare i diritti dei precari, va superato il Contratto collettivo nazionale di lavoro, sottoscritto il 4 agosto da CISL, Uil e Gilda, che elimina il primo gradone stipendiale in cambio della cancellazione per una decina d’anni anni degli oneri di cui lo Stato dovrebbe farsi carico. Se il giovane sindacato diverrà rappresentativo in occasione delle prossime elezioni Rsu di inizio marzo, chiederà prima di tutto un nuovo contratto, che tuteli gli interessi e la professione di chi oggi lavora nella scuola con uno stipendio 4 punti sotto l’inflazione.
Ecco un motivo in più per cui l’Anief chiede di diventare rappresentativa alle prossime elezioni RSU: candidati nelle sue liste entro il 6 febbraio 2015 e votale a marzo. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Se vinceremo questa scommessa, insieme, cambieremo la Scuola e partiremo proprio dalla riscrittura di questi contratti obsoleti, ingiusti, anti-europei.
#iocambiolascuola, e tu? Partecipa ai seminari Anief sulla legislazione scolastica. Aderisci ai ricorsi sulla mobilità. È arrivato il momento di agire, di riscoprire la vocazione di essere magistri vitae.
Per approfondimenti:
Mobilità: mentre a Lussemburgo si decideva sui precari, a Roma i sindacati li rinnegavano ancora