Il sindacato ha preso parte a un incontro con l’assessore istruzione e formazione regione Veneto Elena Donazzan, per i licenziamenti dei diplomati magistrale di questi giorni
Questa mattina la segretaria regionale di Anief Veneto, Rita Fusinato, il segretario provinciale di Anief Verona, Patrizio Del Prete, e la responsabile dell’ufficio contezioso di Anief Veneto, Mirella Giunta, hanno incontrato l’Assessore alla Formazione e Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale veneta. Presente anche il Direttore alla Formazione e Istruzione, Massimo Marzano Bernardi.
I segretari veneti del giovane sindacato hanno evidenziato il dramma di centinaia di maestre che vedono recapitarsi in questi giorni sentenze di licenziamento dopo anni di servizio al MIUR. La beffa ulteriore di queste maestre e maestri è la mancata possibilità di poter aderire alla NASPI! Inoltre con la prossima ordinanza ministeriale, attualmente una bozza, sembrerebbe profilassi l’idea, per questi docenti, della riduzione del punteggio per il loro titolo.
I sindacalisti di ANIEF continuano a non capire questa ostinazione da parte del governo a non voler stabilizzare chi da anni insegna nelle scuole primarie con abnegazione e sacrifici personali e familiari. Inoltre, continuano i sindacalisti, rappresenta una vera ingiustizia il fatto che venga riconosciuto come punteggio pieno agli studenti del terzo e quarto anno della facoltà di Scienze della formazione rispetto a chi ha lavorato in tutti questi anni per la scuola italiana, superando anche l’anno di prova.
L’assessore Donazzan durante l’incontro ha dichiarato: “La Regione del Veneto purtroppo non ha poteri normativi in questo campo ed è in vicende come questa che rivendico l’autonomia organizzativa nell’ambito dell’istruzione per consentire a queste 3.000 maestre la possibilità di garantire l’occupazione e la continuità didattica”.
“Sarà mio impegno - continua l’assessore - portare questa problematica nelle sedi opportune e al Ministro Azzolina”.
Solo in questo modo la scuola italiana e veneta potrà salvarsi dalla malattia della supplentite.