La scuola si adatta alle disposizioni giunte dal Governo attraverso il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre scorso sulle nuove misure per il contenimento della diffusione del COVID-19. Dopo avere realizzato una “sintesi delle misure previste per la scuola”, il ministero dell’Istruzione ha oggi prodotto una Circolare, la n. 2164, e l’ha inviata ai dirigenti scolastici, in particolare a quelli che dirigono le scuole superiori delle zone gialle e arancioni, dove dal 7 gennaio si organizzeranno lezioni in presenza “per il 75 per cento degli studenti, garantendo comunque le attività di laboratorio e di inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali”, come già previsto dalle precedenti note.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Siamo sempre più convinti che il ritorno a gennaio è importante, ma si può realizzare solo se verranno incrementate le classi, gli organici, le sedi scolastiche, così da assicurare lo svolgimento delle lezioni in presenza nella massima sicurezza. E lo stesso vale per i mezzi di trasporto utilizzati dagli studenti per raggiungere le scuole e tornare a casa. Da questo punto di vista riteniamo che si debba agire nella Legge di Bilancio, per la quale abbiamo chiesto modifiche con oltre 60 emendamenti. Riteniamo allo stesso modo pertinente la Circolare di oggi del Ministero, perché va a sottolineare l’importanza della collaborazione attiva tra i vari enti ed istituzioni, contemplando anche i dirigenti scolastici, nella gestione di questa importantissima ‘partita’ nella quale sono coinvolti tra i 2 e i 3 milioni di studenti, oltre che centinaia di migliaia tra docenti e lavoratori Ata. È chiaro che occorre assolutamente trovare le soluzioni migliori per mettere a loro disposizione dei mezzi di trasporto compatibili con gli orari di apertura e chiusura della scuola”, conclude Pacifico.
Nota operativa M.I.: Organico Covid
A seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato lo scorso 3 dicembre, il Ministero dell'Istruzione ha inviato specifiche informazioni alle Istituzioni scolastiche.
Il Ministero dell'Istruzione ha ritenuto opportuno integrare, con la nota n. 2164 del 9 dicembre 2020, ulteriori informazioni che riguardano esclusivamente il secondo ciclo di istruzione.
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Prosegue in questi giorni l’acquisizione dei ratei relativi ai contratti stipulati ai sensi ai sensi degli artt. 231 bis e 235 del D.L 34/2020. Lo comunica NoiPA con una nota.
Leggi il comunicato integrale.
Il 10, l'11 e il 16 dicembre 2020 si terranno tre eventi on line gratuiti, tre WORKSHOP dal titolo:
Proposte Anief alla legge di bilancio: emendamenti presentati.
Orari
10-12-20, dalle 18:00 alle 19:00, relatrice Lucilla Rovetto - Anief Belluno
11-12-20, dalle 18:00 alle 19:00, relatori Carola Cipollina e Gianpietro Termini - Anief Vicenza
16-12-20, dalle 18:00 alle 19:00, relatori Rita Fusinato e Patrizio Del Prete - Anief Verona
Verrà utilizzata la piattaforma gotomeeting
E' possibile richiedere il link per il collegamento via mail, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare la segreteria regionale, tel. 0458204304 dalle 1 5:30 alle 18:30
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DIPENDENTI PA – ABUSO DI PRECARIATO, COMMISSIONE UE NOTIFICA ALL’ITALIA NUOVA COSTITUZIONE IN MORA: MENO DI 60 GIORNI PER LA RISPOSTA
Il nostro Paese entro due mesi deve fornire motivazioni e dimostrare all’Unione europea perché continua a violare le regole comunitarie sul personale precario della pubblica amministrazione, tra questi quello appartenente alle fondazioni lirico-sinfoniche, disciplinato dalla legge 81/2019, ritenuta insoddisfacente. Il nuovo atto segue quello notificato più di un anno fa sul precariato scolastico per il quale si attende anche a gennaio la pronuncia del Consiglio d'Europa sul reclamo collettivo presentato da Anief per la stabilizzazione dei supplenti con 36 mesi e l'inserimento nel doppio canale di reclutamento, mentre sono pendenti in Corte di Giustizia i ricorsi per i ricercatori a termine dell'università e gli insegnanti di religione cattolica.
Il giovane sindacato ha, nel frattempo, proposto diversi emendamenti in V commissione della Camera che se presentati e approvati risolverebbero il problema della precarietà nella pubblica amministrazione e certamente nel comparto istruzione e ricerca.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il Governo ha la possibilità di sconfiggere la supplentite una volta per tutte condividendo le nostre proposte: a distanza di sei anni della sentenza Muscolo del novembre 2014, è assurdo dopo sei anni continuare a organizzare ricorsi per risarcire i precari per l'abuso dei contratti a termine. Bisogna intervenire sulla norma interna e subito. Come sindacato abbiamo, infatti, presentato nei giorni passati una serie di emendamenti sul precariato al Disegno di Legge di Bilancio 2021. Infine, durante il Congresso nazionale svolto in settimana, abbiamo approvato una mozione specifica sul precariato per l’approvazione a livello nazionale di ‘procedure snelle di reclutamento a tempo indeterminato con graduatorie per titoli e servizio’”.
Continua l’esame da parte delle Commissioni della Camera del Disegno di Legge di Bilancio 2021: tra le modifiche che i parlamentari stanno valutando ve ne sono anche decine presentate dall’Anief per risollevare Scuola, Università e Ricerca. L’Ufficio Studi del sindacato ha constatato che gli emendamenti presentati ricalcano temi e richieste presenti anche in altre richieste di modifica: “È la prova – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato autonomo - della centralità delle questioni affrontate e che non possono essere più rimandate. Precariato, reclutamento, concorsi, organici, tempo scuola, carriera, pensionamenti, sostegno a personale, ricercatori e studenti sono i temi che nel 2021 dovranno per forza di cose essere affrontati. Per farlo abbiamo a disposizione i miliardi, speriamo almeno 15, del Recovery fund. Non perdiamo anche questa occasione, ne va di mezzo il futuro delle nuove generazioni”
Si comunica che la sede regionale di Verona e le sedi provinciali di Castelfranco Veneto, Padova, Vicenza e Venezia saranno chiuse nei giorni 7 e 8 dicembre.
Sono sospesi, negli stessi giorni, i servizi di consulenza telefonica e mail.
Le attività di consulenza e gli appuntamenti presso le varie sedi riprenderanno il 9 dicembre.
Comunicato ministero Istruzione -Garantire i servizi essenziali e contemperare diritto allo sciopero e diritto all’istruzione. Su questi presupposti, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) ha sottoscritto ieri, con le Organizzazioni sindacali, l’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di conciliazione in caso di sciopero del personale del Comparto Istruzione e Ricerca.
Con la pubblicazione del Dpcm Natale – contenente le nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 - il Governo sancisce la riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio, subito dopo il termine delle festività natalizie e di inizio 2021: la secondaria di secondo grado ripartirà quindi con il 75% degli studenti in presenza. Il sindacato chiede una maggiorazione degli organici e l’applicazione dell’indennità di rischio ai dipendenti della scuola che continuano ad operare in contesti lavorativi in cui la probabilità di contagio non è trascurabile, equiparabile a quella del videoterminalista così come definito dal D.Lgs. n. 81/2008 che configura una modalità differente e, per molti versi, più impegnativa per lo svolgimento della prestazione di lavoro.
Marcello Pacifico (Anief): “Prendiamo atto della decisione del Consiglio dei ministri. A questo punto abbiamo un mese di tempo per coordinare i trasporti con l’organizzazione delle scuole e assicurare la massima sicurezza agli studenti, come a tutto il personale scolastico impegnato: per raggiungere questo obiettivo bisogna incrementare gli organici nella Legge di Bilancio 2021. Sempre che nel corso delle festività non risalga la curva del contagio. Per scongiurare questo pericolo serve molta responsabilità da parte di ognuno. E anche che il 2021, attraverso la ripresa del confronto sul rinnovo del contratto, conceda al personale scolastico quell’indennità di rischio biologico che Anief rivendica da tempo e che abbiamo rilanciato ieri nel Congresso nazionale con una mozione specifica”.
La rielezione è avvenuta oggi con il consenso unanime dei delegati del giovane sindacato, al termine del terzo congresso nazionale Anief che conta quasi 50 mila iscritti e un numero di consensi in costante crescita: si è trattato anche del primo congresso che ha visto il sindacato rappresentativo del settore Scuola, quindi titolato a sedersi ai tavoli della contrattazione nazionale con l’amministrazione centrale, dopo aver superato la soglia della rappresentatività nell’ultimo rinnovo delle Rsu.
Subito dopo la conferma, Marcello Pacifico ha dichiarato: “Stiamo crescendo, assieme ai diritti dei docenti e del personale Ata che tuteliamo e che abbiamo sempre protetto con tutte le nostre forze a disposizione. Certamente, sono ancora molte le cose da fare e il fine da raggiungere rimane sempre quello di costruire una scuola più giusta, equa e solidale”.
L'Arena di Verona ha ripreso l'intervento di Pacifico durante il 3° Congresso Nazionale del 3/12/2020.
Si conferma la crescita del sindacato, che ha vinto la sfida della rappresentatività. Anief continua a tutelare i diritti dei lavoratori della scuola e dell'università.
Ascolta il comunicato integrale.
"In questi quattro anni abbiamo tutelato il personale della scuola, siamo cresciuti in termini di deleghe, abbiamo vinto la sfida della rappresentatività, abbiamo cominciato a sottoscrivere accordi con l'amministrazione per garantire il diritto di docenti e personale Ata nella didattica a distanza ma anche il diritto degli alunni ad avere una corretta istruzione, in un momento in cui viviamo un crisi che non avevamo mai affrontato come Paese dal Dopoguerra ad oggi". Lo dice Marcello Pacifico, appena riconfermato dal congresso nazionale, organizzato da remoto, presidente di Anief, sindacato della scuola con oltre 48mila soci e sedi in tutta Italia e che a oggi si è ritagliato il 6,16% di rappresentanza grazie a una serie di battaglie portate avanti. "Abbiamo dimostrato che siamo capaci di tutelare i diritti dei lavoratori - aggiunge - e continuiamo a confrontarci con il Parlamento per una serie di emendamenti alla legge di bilancio necessari a migliorare le condizioni del personale. Abbiamo lavorato, però, non basta, c'è bisogno di più sindacato, di più formazione, di più informazione e di più contrattazione". Una scuola che ancora manifesta non pochi problemi. "In questi mesi di emergenza - dice Pacifico - siamo riusciti a far capire quali sono le questioni fondamentali: gli spazi non ci sono e quelli che ci sono non bastano, abbiamo cercato di aumentare classi e plessi ma non bastano, rispetto a 12 miliardi di tagli e 200 mila posti di lavoro saltati. Bisogna aumentare i posti e stabilizzare i precari. La seconda grande sfida riguarda gli investimenti sul personale - prosegue il presidente - abbiamo i docenti più vecchi del mondo". Ma quanto era preparata la scuola italiana davanti alla pandemia? "Non era affatto preparata né prima né dopo - prosegue - Oggi c'è un'atmosfera nuova e si sta capendo quanto importante sia la didattica in presenza per arricchire apprendimenti e risultati degli alunni, vanno usate le risorse del 'Recovery plan', servono 15 miliardi subito". E sul ritorno in classe Pacifico chiude: "Si parla in alcune bozze di Dpcm di fare didattica al 50% dal prossimo 7 gennaio, ma non possiamo più assistere al balletto dei colori delle regioni, il diritto all'istruzione non può essere legato a un colore di matita, va garantito il diritto allo studio in tutto il territorio". (ANSA).
Il Ministero dell'Istruzione fornisce alcune indicazioni riguardo la ripresa della fase procedimentale relativa allo svolgimento della prova scritta.
Le misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 disposte con il precedente Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020, hanno comportato, anche con riguardo al sistema nazionale di istruzione e formazione, la sospensione generalizzata della fase procedimentale relativa allo svolgimento della prova scritta della procedura straordinaria per l’immissione in ruolo di personale docente di scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno.
Comunicato Anief – Incremento dei posti di sostegno; cancellazione delle cattedre in deroga; ammissione al Tfa sostegno per tutti i candidati che hanno presentato domanda oppure sono risultati idonei nelle precedenti procedure di selezione, sono già di ruolo o hanno svolto 36 mesi di servizio; assunzione in ruolo degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione.
Domani, giovedì 3 dicembre, alle ore 12, si terrà il dibattito “L’istruzione e la ricerca del tempo del Covid-19” su Orizzonte Scuola TV con il presidente Anief, Marcello Pacifico, e il presidente della Commissione Cultura del Senato, Riccardo Nencini (PSI). Il dialogo tra i due esponenti anticipa il terzo congresso nazionale del sindacato Anief che si terrà nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, in modalità telematica.
Possibile seguire la diretta del dibattito su Orizzonte Scuola TV dallo smartphone e dal tablet, tramite le applicazioni di Facebook e YouTube, ma anche sulla Smart TV (per i principali modelli in commercio) collegandosi tramite l’app YouTube.
È stato sottoscritto oggi dall’ARAN e dalle organizzazioni e confederazioni sindacali rappresentative, dopo più di vent’anni dall’ultimo, il nuovo accordo per l’attuazione della legge sul diritto di sciopero nel comparto istruzione e ricerca. Firma anche ANIEF ma con una dichiarazione a verbale sulle criticità che permangono nel testo finale
La trattativa, durata un anno, ha vissuto diversi momenti di tensione ed è andata in stallo più volte a causa della volontà della Commissione di garanzia, cui ANIEF ha opposto il proprio netto rifiuto, di inserire anche i docenti nel cosiddetto “contingente minimo” da garantire in caso di sciopero. Una decisione del tutto in contrasto, per ANIEF, con lo status del docente che non può essere limitato a compiti di mera sorveglianza, così come la scuola non può certo ridursi a qualcosa di più simile a un baby parking che a uno dei pilastri della nostra Costituzione.
L’ingiustizia del vincolo quinquennale entra in Parlamento. A porre la questione è stato oggi l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti annunciando che il suo emendamento alla bozza della Legge di Bilancio 2021, già approvata dal CdM, sull’abolizione del vincolo quinquennale (e la sua riduzione ad un anno) per le immissioni in ruolo degli insegnanti ha superato il vaglio di ammissibilità e quindi sarà discusso e votato in Commissione Bilancio.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “in passato il blocco di 5 anni della mobilità è stato inserito per due anni e dal 2019 è stato di nuovo introdotto. Adesso, in considerazione, della particolare situazione a rischio contagio, questo blocco non è solo ingiusto ma anche inappropriato: siamo nelle condizioni in cui c’è difficoltà oggettiva nel far viaggiare le persone. Il rischio è negare a decine di migliaia di cittadini assunti nei ruoli dello Stato di ricongiungersi alla famiglia. Ecco perché con la Legge di Bilancio i parlamentari, come ha chiesto l’Anief con due specifici emendamenti e anche l’ex ministro Lorenzo Fioramonti, hanno l’opportunità di mettere mano all’iniqua norma”.
Si allarga la richiesta formulata da tempo dall’Anief di riduzione a un anno, a fronte degli attuali cinque, sul vincolo quinquennale che lascia i docenti tanto tempo lontano da casa e affetti pur in presenza di posti vacanti. “Mai come quest’anno – ha spiegato l’on. Lorenzo Fioramonti, promotore di un emendamento nella Legge di Bilancio 2021 - si è evidenziata la necessità di una maggiore prossimità tra luogo di lavoro/formazione e vita personale. Abbiamo visto quanto sia stato difficile spostarsi sul territorio nazionale, per ragioni oggettive, che hanno ulteriormente aggravato il problema delle cattedre scoperte. Inoltre, abbiamo toccato con mano le tante contraddizioni di un sistema di mobilità che costringe tanti insegnanti a spostarsi lontano dalla propria provincia o regione quando invece sarebbero disponibili tante cattedre sotto casa, che magari vanno a supplenza. A ciò bisogna aggiungere che il lavoro fuori sede aumenta significativamente i costi della vita, cui è difficile far fronte con lo stipendio esiguo dei docenti”, ha concluso l’ex ministro.
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