L'ANIEF ottiene giustizia anche in favore del personale ATA precario che da sempre il MIUR continua a remunerare con il trattamento economico iniziale senza tener conto del precedente servizio prestato svolgendo le medesime mansioni. Con ricorso d'appello patrocinato con perizia dall'Avv. Massimo Menenti, il nostro sindacato ottiene pieno riconoscimento dell'anzianità di servizio prestata dai lavoratori a tempo determinato con la condanna del Ministero dell'Istruzione a corrispondere a un nostro iscritto, assunto per 10 anni a termine con le mansioni di Tecnico Amministrativo, tutte le “differenze stipendiali maturate in ragione dell’anzianità di servizio considerando il servizio prestato da parte ricorrente con rapporto di lavoro a tempo determinato allo stesso modo in cui esso viene riconosciuto dai c.c.n.l. al personale di ruolo”.
Anche i precari, dunque, come da sempre sostenuto dal nostro sindacato, hanno diritto a percepire le progressioni stipendiali in base agli anni di lavoro effettivamente prestati alle dipendenze del Ministero dell'Istruzione anche se con contratti a tempo determinato. Secondo la Corte d'Appello di Lecce, infatti, la prestazione di lavoro su supplenze annuali non è ragione oggettiva tale da giustificare una disparità di trattamento retributivo e il MIUR non può corrispondere un “trattamento retributivo sempre pari a quello iniziale previsto per il corrispondente personale di ruolo, senza alcun riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata nel tempo” senza incorrere in un'evidente violazione della Direttiva comunitaria 1999/70/CE.
“Per il personale assunto a tempo indeterminato la stessa contrattazione nazionale attribuisce un trattamento economico differenziato per posizioni stipendiali, che matura al compimento di determinanti periodi” - constata la Corte d'Appello di Lecce accogliendo in toto le tesi patrocinate dal legale ANIEF - e, pertanto, nel pieno rispetto della normativa comunitaria che vieta la disparità di trattamento tra lavoro precario e lavoro a tempo indeterminato, “devono disapplicarsi le norme contrattuali che non consentono il riconoscimento degli scatti in favore del personale assunto a tempo determinato”. Il Ministero dell'Istruzione, dunque, è stato condannato a corrispondere al nostro iscritto la “medesima progressione retributiva prevista dai c.c.n.l. per il personale docente con contratto a tempo indeterminato, da quantificarsi tenendo conto di tutti i rapporti di lavoro intercorsi tra le parti, delle relative annualità di servizio, dell’incremento stipendiale dovuto per gli scatti e della cadenza della loro maturazione”. Il MIUR, totalmente soccombente in tribunale, è stato condannato anche a pagare le spese di entrambi i gradi di giudizio liquidate per il primo in € 1500,00 e per il secondo in € 1800,00 oltre accessori.
L'ANIEF, unico sindacato che da sempre si batte per il riconoscimento anche dei diritti del personale ATA precario, ricorda ai propri iscritti che è ancora possibile aderire ai ricorsi e ottenere il giusto risarcimento di quanto il MIUR, in anni di lavoro, non ha mai riconosciuto mantenendo i propri dipendenti a tempo determinato sempre al livello stipendiale iniziale.
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