Vittoria piena per l'ANIEF presso il Giudice del Lavoro di Torino con la consacrazione del diritto di una docente precaria a percepire non solo quanto il MIUR non le aveva mai corrisposto nel corso degli anni come progressione stipendiale, ma anche l'effettivo adeguamento stipendiale, in base alla pregressa anzianità già maturata con contratti a termine, anche per le retribuzioni successive, pur se a tempo determinato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi, con una sentenza esemplare nella sua chiarezza, ottengono giustizia per i docenti precari e la condanna del MIUR per evidente disparità di trattamento in violazione di norme comunitarie. Grazie ai ricorsi ANIEF i docenti precari possono ottenere giustizia e un aumento stipendiale mensile correttamente commisurato alla propria anzianità di servizio.
Nella sentenza, ottenuta grazie all'estrema perizia e alla competenza dei legali ANIEF, il Giudice del Lavoro di Torino ricostruisce con chiarezza l'evidente abuso perpetrato dal Ministero dell'Istruzione nei confronti dei lavoratori precari, riportando che “nel corso dei rapporti a termine per cui è causa, la parte ricorrente ha sempre percepito la retribuzione corrispondente al trattamento economico iniziale. La stessa contesta la legittimità di tale condotta di parte convenuta alla luce del principio del diritto europeo che vieta la disparità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e a tempo indeterminato, chiedendo la completa valorizzazione in termini di anzianità dell’attività lavorativa prestata sulla scorta degli allegati contratti a termine”. Il Tribunale del Lavoro, dunque, non ha dubbi sulla validità delle tesi patrocinate dal nostro sindacato ed evidenzia come “la condotta denunciata e la normativa che l’autorizza si pongono effettivamente in aperto contrasto con la normativa comunitaria e precisamente con la clausola 4 dell’Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato recepito dalla direttiva 1999/70 del Consiglio dell’Unione Europea, così come interpretata dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee in numerose sentenze”.
Rilevando che il MIUR non è riuscito a giustificare tale illecita condotta, e che “non sono state allegate né sono comunque emerse, infine, circostanze specifiche e concrete che giustificherebbero una disparità di trattamento tra dipendenti pubblici a termine e a tempo indeterminato in punto anzianità tali da poter integrare le “ragioni oggettive” di cui alla clausola 4”, il Giudice del Lavoro constata che non sono “ravvisabili motivi di incompatibilità tra la natura del contratto a termine e le varie previsioni di legge e di contratto che danno rilevanza all’anzianità nei rapporti di lavoro a tempo indeterminato” e specifica che “tali norme impongono di riconoscere alla parte ricorrente ai vari effetti giuridici ed economici un’anzianità di servizio sin dal primo rapporto a termine dalla stessa valorizzato negli stessi esatti termini in cui la stessa sarebbe stata riconosciuta se fosse stata immessa in ruolo sin da tale momento”. Per tali motivi, il ricorso risulta integralmente accolto con la condanna del Ministero dell'Istruzione “a pagare a parte ricorrente la somma lorda di € 3.208,34 oltre interessi legali dalla maturazione delle singole differenze mensili al saldo ed a riconoscere lo scatto mensile di euro 177,50”. La soccombenza del MIUR in giudizio, consta anche del pagamento delle spese di lite, quantificate in € 1.800 oltre accessori.
Grazie al ricorso patrocinato dall'ANIEF, dunque, una docente precaria si vedrà riconosciuto non solo quanto mai percepito come progressione stipendiale, ma anche lo scatto di anzianità in ogni singola retribuzione futura che sarà aumentata, nel suo caso specifico, di ben 177,50 Euro al mese. Dove il MIUR è fallace, l'ANIEF interviene a sanare le ingiustizie con azioni legali mirate ed efficaci, ottenendo giustizia e imponendo al MIUR, ancora una volta, pieno rispetto per i lavoratori precari della scuola.
Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi clicca qui