I Tribunali del Lavoro di tutta Italia stanno dando piena conferma sul diritto dei docenti precari ad usufruire delle medesime progressioni stipendiali riconosciute ai lavoratori a tempo indeterminato. Questa volta la pioggia di risarcimenti – più di 20.000 Euro - arriva in Piemonte grazie al patrocinio legale degli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi che ottengono cinque sentenze di pieno accoglimento in favore dei lavoratori precari della scuola.
La normativa comunitaria, infatti, non lascia dubbi sull'impossibilità di discriminare i lavoratori solo in base alla natura giuridica del loro contratto (a tempo determinato o a tempo indeterminato) e impone di applicare lo stesso trattamento economico e la medesima progressione di carriera a entrambi. Questo quanto ottenuto in giudizio dai legali ANIEF, con la conferma che “nel nostro ordinamento la direttiva 1999/70/CE e l’allegato accordo quadro hanno trovato attuazione con l’emanazione del D. Lgs. 6.9.2001 n. 368, che porta all’art. 6, titolato “principio di non discriminazione”, la seguente disposizione: “Al prestatore di lavoro con contratto a tempo determinato spettano le ferie e la gratifica natalizia o la tredicesima mensilità, il trattamento di fine rapporto e ogni altro trattamento in atto nell’impresa per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato comparabili, intendendosi per tali quelli inquadrati nello stesso livello in forza dei criteri di classificazione stabiliti dalla contrattazione collettiva, e in proporzione al periodo lavorativo prestato sempre che non sia obiettivamente incompatibile con la natura del contratto a termine”.
MIUR condannato, dunque, per violazione della normativa comunitaria e per discriminazione del lavoro precario;“La soddisfazione per i nostri iscritti destinatari delle sentenze e che ancora prestano servizio in qualità di docenti – commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale ANIEF – sta anche nel vedersi riconosciuto il diritto alla progressione stipendiale mensile anche nei futuri contratti a tempo determinato”. Il Ministero dell'Istruzione, battuto su tutta la linea, è stato condannato anche al pagamento delle spese di giudizio quantificate in un totale di 8.200 Euro. Quando i lavoratori della scuola subiscono palesi ingiustizie, il nostro sindacato riesce sempre a porre in essere le giuste azioni per sanarle e per ottenere, anche per vie legali, il rispetto del loro lavoro e della loro professionalità.