Quelli della scuola rimangono degli stipendi molto al di sotto della media Ocse e anche inferiori rispetto ai compensi ricevuti nel pubblico impiego italiano: docenti e personale Ata ricevono, rispetto alla media dei colleghi Ocse e della nostra PA, circa 5.000 euro in meno l’anno. A rendere ancora più insopportabile il gap è l’avanzare dell’inflazione, che solo nell’ultimo biennio si è incrementata di oltre il 15%: su questo punto, la Legge di Bilancio 2025 prevede lo stanziamento di risorse limitate che non supereranno il 6%, un risultato superiore agli ultimi rinnovi contrattuali ma molto lontano dall’esigenza di andare a coprire almeno l’inflazione accumulata negli ultimi 24 mesi.