“Sul sostegno agli alunni disabili il Ministero dell’Istruzione e del Merito sembra finalmente seguire la storica proposta dell’Anief: cancellare i posti in deroga dei docenti e fare spazio solo a contingenti composti da organici di diritto”: Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, accoglie con soddisfazione, l’intenzione del ministro Giuseppe Valditara “di incrementare il numero di docenti specializzati per poi trasformare gradualmente i posti in deroga in posti di organico di diritto procedendo così ad assunzioni a tempo indeterminato”.
L'anno scolastico 2024/25 ha preso il via dovendo fare i conti con la carenza di insegnanti. "Il primo grave problema che dobbiamo affrontare - afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante un’intervista all’agenzia Teleborsa - è quello della precarietà. Con il primo dei concorsi Pnrr abbiamo risolto poco: non è stato consentito a migliaia di idonei che hanno superato la soglia di 70 punti su 100 di essere inseriti in una graduatoria di merito. E l'inserimento degli idonei nelle graduatorie di merito è la prima cosa che chiediamo al ministro dell'Istruzione e del Merito perché è inutile fare concorsi, selezionare i migliori e poi lasciarli a casa".
E-sofia s.r.l., prosegue la sua azione formativa e informativa dedicata al personale scolastico che si ritrova ad affrontare costantemente nuove sfide, nuove modalità operative, la gestione delle scuole è in costante divenire e spesso le segreterie scolastiche navigano a vista non avendo ancora delle istruzioni chiare e complete che tengano conto di tutte procedure.
Gli idonei al concorso Pnrr 2023 esclusi da tutto non si danno pace: perché tanti tra loro sono stati considerati abili per l’insegnamento, ma non possono rientrare nella graduatoria di merito e nemmeno conseguire l’abilitazione? “Sono stufa di essere una nullità a livello scolastico”, dichiara in un video una docente precaria, Alessia Giandomenico.
“Quella della conferma nella scuola degli organici dell’anno precedente è una bugia: oggi si sta consumando il primo giorno lavorativo dell’anno scolastico, ma mancano migliaia di unità di personale Ata che invece lo scorso giugno erano impiegati nei nostri istituti.
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