“L’attenzione delle istituzioni per il personale della scuola continua ad essere poca, soprattutto per i precari: ci sono delle categorie meritevoli, tra il personale supplente, che risultano addirittura dimenticate. Come i docenti risultati idonei al termine del concorso Pnrr 2023, rimasti incredibilmente fuori dalle graduatorie di merito e anche senza abilitazione all’insegnamento, al contrario di quanto era accaduto fino a oggi. Ma anche il personale aggiuntivo Ata dei progetti Pnrr e dell’Agenda Sud, licenziato lo scorso mese di giugno e mai reintegrato malgrado le attività del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonché quelle per combattere la dispersione nel meridione, fossero sempre in atto. In questo modo, senza collaboratori scolastici e amministrativi aggiuntivi, risultano a forte rischio i progetti del Governo per la scuola e il Mezzogiorno. A questo punto è indispensabile che la politica trovi con urgenza delle soluzioni ragionevoli per personale supplente della scuola”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
“L’attenzione delle istituzioni per il personale della scuola continua ad essere poca, soprattutto per i precari: ci sono delle categorie meritevoli, tra il personale supplente, che risultano addirittura dimenticate. Come i docenti risultati idonei al termine del concorso Pnrr 2023, rimasti incredibilmente fuori dalle graduatorie di merito e anche senza abilitazione all’insegnamento, al contrario di quanto era accaduto fino a oggi. Ma anche il personale aggiuntivo Ata dei progetti Pnrr e dell’Agenda Sud, licenziato lo scorso mese di giugno e mai reintegrato malgrado le attività del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonché quelle per combattere la dispersione nel meridione, fossero sempre in atto. In questo modo, senza collaboratori scolastici e amministrativi aggiuntivi, risultano a forte rischio i progetti del Governo per la scuola e il Mezzogiorno. A questo punto è indispensabile che la politica trovi con urgenza delle soluzioni ragionevoli per personale supplente della scuola”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
“Perché tra il personale scolastico ogni anno aumentano gli over 60, mentre tra le forze armate e la polizia, si continua a potere lasciare il servizio anticipatamente e senza penalizzazioni sull’assegno pensionistico? È una iniquità che la politica e i sindacati hanno sottovalutato, perché tra i docenti e il personale Ata imperversa il burnout e vi sono tutte le condizioni per introdurre anche per loro una ‘finestra’ di uscita dal lavoro a 60 anni anziché a 67”. Lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, preso atto dal boom di adesioni per la petizione online con cui il sindacato Anief chiede il pensionamento a 60 anni e il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria.
“L’anno 2013 dei dipendenti della scuola non può rimanere “congelato”: in un contesto di stipendi modesti e con i governi che non riescono ad assegnare nemmeno le risorse utili a coprire l’avanzare dell’inflazione, diventa indispensabile cancellare lo sconsiderato blocco di quella annualità, frutto di uno sconsiderato accordo preso dall’allora esecutivo con i sindacati del tempo e non certo l’Anief. Rendere utile il 2013 ai fini dell’anzianità professionale sarebbe un risultato importante per moltissimi lavoratori, che avrebbero in questo modo gli scatti stipendiali anticipati di 12 mesi, quindi un beneficio economico importante, con conseguente positive notevoli anche ai fini pensionistici. Fino a quando questo non avverrà per via legislativa, Anief continuerà a portare avanti una precisa azione giudiziaria a beneficio di tutti gli iscritti”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, rivendicando a gran voce il recupero dell’anno solare 2013 ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali dei docenti e del personale Ata.
Gli idonei ai concorsi non meritano di essere collocati nelle graduatorie per essere immessi in ruolo: i deputati di Montecitorio non se la sono sentita di fare giustizia sulla situazione incredibile di migliaia di candidati risultati idonei al termine del concorso Pnrr del 2023 ma rimasti con un pugno di mosche in mano.
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