Il dirigente scolastico si chiama Maurizio Driol: 59 anni, 26 di carriera direttiva prima in provincia di Pordenone e dal 2001 in servizio all’Istituto comprensivo di Sedegliano e Basiliano, in provincia di Udine, reggente per il quinto anno consecutivo di due istituti della provincia e dal 1° dicembre scorso anche di un terzo collocato in ulteriore Comune. Per riuscire ad assolvere le incombenze di una situazione a dir poco complessa, il dirigente esce di casa alle 8 del mattino e vi rientra alle 8 di sera.
Il caso segnalato in Friuli non sorprende l’Anief: prima di tutto, centinaia di sedi scolastiche oggi non sarebbero scoperte se si fosse provveduto nel 2015 a svolgere il corso-concorso per sanare il contenzioso aperto della selezione del 2011, questione affrontata anche nei giorni scorsi dalla Commissione Bilancio del Senato; come se non bastasse, ci sono voluti due anni e mezzo per allestire l’attuale concorso a preside, con 2.450 posti messi a bando e 2.900 idonei da ammettere al corso di formazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Alla fine della fiera, si è organizzato un concorso pure con delle norme di ammissioni che lasciano molto a desiderare, perché il regolamento ha escluso i docenti precari, il personale neo-immesso in ruolo o di ruolo che non ha superato l'anno di prova. Noi ci siamo opposti e attraverso i giudici puntiamo ad allargare la selezione ai precari e alle altre categorie escluse. Non possiamo immaginare cosa potrà accadere tra otto mesi, quando a seguito dei pensionamenti e del mancato turn over, le reggenze con decine di plessi diventeranno la norma. Perché in questa situazione si troveranno 2.500 presidi. I quali dovranno fare i conti con tutte le necessità scolastiche, ad iniziare da quella della sicurezza degli istituti, metà dei quali costruiti prima degli anni Settanta. Il nostro sindacato, con Udir, aveva portato una serie di emendamenti alla Legge di Stabilità al Senato, dove sono stati respinti. Questa settimana ci abbiamo riprovato alla Camera. Se anche questi decadranno, la via giudiziaria diventerà l’unica percorribile.
Nel frattempo, Anief continua a raccogliere le adesioni degli esclusi dalla procedura concorsuale per dirigenti scolastici avviata la scorsa settimana con la pubblicazione del bando nella Gazzetta Ufficiale n. 90: sono interessati al ricorso i docenti precari e il personale neo-immesso in ruolo o di ruolo che non ha superato l'anno di prova. Gli interessati possono cliccare qui. Impugnando con Anief l’esclusione dal concorso a preside, il docente ricorrente potrà avvalersi della speciale convenzione Anief con Eurosofia e partecipare al Corso di aggiornamento professionale e preparazione al Concorso per DS, usufruendo dello sconto Eurosofia: per conoscere le tariffe agevolate cliccare qui.
(ANSA) - ROMA, 7 DIC - Boom di domande - 4mila in una sola settimana - per il concorso a dirigenti scolastici. Lo sottolinea l'Anief che, considerando che la scadenza delle candidature è a fine mese, dà per scontato lo svolgimento della prova preselettiva con 100 domande a risposta multipla. "Le proiezioni dell'Anief erano quindi corrette. Il numero è destinato a salire e di molto, anche perché - spiega il sindacato - nella lista dei partecipanti al bando di concorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 90, il sindacato conta di far rientrare tutte le categorie escluse: i laureati che hanno svolto cinque anni di servizio minimo previsti ma non ancora immessi in ruolo, coloro che sono già assunti a tempo indeterminato, i neo-assunti nel 2017 ma che non hanno ancora svolto per vari motivi l'anno di prova. Dalla parte del sindacato e dei potenziali ricorrenti c'è - ricorda l'Anief - un'importante sentenza del Consiglio di Stato che ha dato piena ragione a coloro che, in situazioni praticamente uguali, hanno impugnato con l'Anief il bando di concorso per dirigenti scolastici del 2011 e, in alcuni casi, l'hanno pure vinto".
Nel corso di una interrogazione parlamentare – presentata dall’on. Eleonora Bechis - la titolare del Dicastero di Viale Trastevere è tornata a far intendere che il motivo dei 40mila posti vacanti è da associare sia alla mancanza di docenti specializzati, e per questo si aspetterebbero i 9.949 docenti che si stanno specializzando, sia alla scelta di tanti insegnanti entrati in ruolo su sostegno di spostarsi su disciplina appena la legge glielo consente, quindi dopo cinque anni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Fare questo mestiere è faticosissimo e se un insegnante abilitato in una o più discipline decide di tornare a fare il docente curricolare non possiamo biasimarlo. La didattica speciale comporta energie particolari: pensare che si tratti di una furberia è un modo semplicistico di giudicare questi insegnanti, ma soprattutto la dice lunga sulla competenza in materia da parte del Ministero dell’Istruzione sul sostegno e i suoi problemi cronici. Anche i numeri del Miur non tornano; siccome la matematica non è un’opinione è facile capire come stanno le cose: partendo da un dato certo, ovvero che le cattedre assegnate lo scorso anno sono state circa 140mila e che i docenti in organico di diritto si aggirano attorno alle 100mila unità, il calcolo è presto fatto ed i posti liberi non sono di certo solo 10mila. A dire il vero, dovrebbero essere anche di più di 40mila, visto l’alto numero di alunni che continua a non avere il proprio docente specializzato oppure a vedersi assegnate dagli Uffici scolastici meno ore settimanali rispetto a quelle sancite delle commissioni mediche statali di appartenenza. E per questo motivo noi continuiamo ad appellarci ai giudici.
Tutti coloro che intendono vederci chiaro sulla mancata nomina dei docenti di sostegno o delle ore non assegnate come indicato dalle commissioni mediche dello Stato possono ancora scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il ricorso per ottenere la stabilizzazione dell'organico di sostegno con la trasformazione dei posti in deroga in posti in organico di diritto fa da corollario all'azione di sensibilizzazione che l'Anief promuove da anni gratuitamente con l'iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!”
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.