1) La presa delle decisioni del Governo in ordine all’assunzione degli insegnanti: Si può scegliere la strada antica o la nuova
La sentenza della Corte di Giustizia – che condanna il governo italiano per la prassi illegale nella reiterazioni di contratti a t.d. per i docenti - è arrivata nei termini perentori che, fin dal 2010, per prima, l’ANIEF aveva chiesto.
Su questa posizione convergono i tanti legali e giuristi intervenuti al convegno Anief sulla ‘Sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla stabilizzazione del precariato scolastico’, svolto in Parlamento.
Il giudice Paolo Coppola di Napoli, promotore della richiesta di intervento dei giudici sovranazionali, ha quantificato in 6 miliardi di euro il risarcimento dello Stato per le mancate assunzioni: il calcolo deriva dalle canoniche 15 mensilità di indennizzo, cui si aggiunge il 2,5 per cento di ‘collegato al lavoro’, che corrisponde a circa 24mila euro a precario. Una compensazione che va moltiplicata per almeno 250mila precari coinvolti, come indicato da Ragioneria Generale dello Stato e Corte di Conti.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): il decreto legislativo n. 368 del 6 settembre 2001, che in Italia avrebbe dovuto dare un seguito normativo alla direttiva Ue richiamata ieri dalla Curia di Lussemburgo, è cambiato nel corso degli ultimi 13 anni ben 34 volte. L’ultima volta nel Job Acts. Ora basta, con questa sentenza si volta pagina.
La richiesta è stata formulata dall’Anief, durante un’audizione tenuta oggi presso la VII Commissione del Senato sul piano di riforma dell’istruzione previsto dal Governo: se si vuole evitare un contenzioso attivabile da personale in possesso dei requisiti, l’Esecutivo farebbe bene ad integrare le 150mila assunzioni, già previste dalla Legge di Stabilità, con altre 60mila immissioni in ruolo di docenti abilitati e 40mila unità di personale Ata. La sentenza della Corte di Giustizia europea si è schierata dalla loro parte.
Marcello Pacifico (presidente Anief): sono tutti lavoratori che hanno svolto più di 36 mesi di servizio. È finito il tempo di fatto cassa, puntando sempre prima al risparmio e poi alla funzionalità del servizio. E per questo chiediamo anche di adeguare gli stipendi al costo della vita e di allungare l’obbligo scolastico a 18 anni.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla sentenza della Corte di Giustizia europea: le norme italiane sulla scuola violano la direttiva comunitaria sul precariato.
1) Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d'istruzione secondaria di II grado – A.s. 2014/2015
La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione ha reso noti termini e modalità di presentazione delle domande di partecipazione. Riportiamo dalla Nota prot. n. 7316 del 25 novembre 2014.
2 Il MiBACT si attiva per le scuole
Sul sito istituzionale www.sed.beniculturali.it è stato attivato un Database della Cultura, nel quale consultare, regione per regione, le iniziative educative che il Ministero dei Beni culturali ha predisposto per gli studenti.
3) I bambini e i loro insegnanti rimasti vittime del terremoto (2002) a San Giuliano di Puglia
Il concorso “AVUS PER SAN GIULIANO DI PUGLIA" – anno 2015 - ne onorerà la memoria.
4) Dossier di Tuttoscuola sulla dispersione scolastica
Il noto periodico professionale ha elaborato la ricerca e la sta arricchendo dell’aggiornamento a.s. 2014-15. Riportiamo alcuni risultati.
Lussemburgo Sentenza storica 26 Novembre 2014 from Anief on Vimeo.
La sentenza della Corte europea viene dopo i ricorsi del sindacato che richiamavano le norme europee contro l'abuso dei contratti a termine nel pubblico impiego.
Accolto il ricorso dei sindacati: illegittime le norme italiane sulle supplenze. Possibili anche risarcimenti fino a due miliardi di euro.
Anief-Confedir propone in anteprima il dispositivo finale completo della sentenza emessa questa mattina dalla Corte di Giustizia europea sulle cause riunite C-22/13, C-61/13, C-62/13, C-63/13, C-418/13 Raffaella Mascolo e a./Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: con questo parere si aprono le porte dell’assunzione per 250mila precari della scuola e per i tutti i dipendenti a tempo determinato della PA che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.