“Sul trattamento previdenziale dei dipendenti si sta procedendo male, ma ora si rischia di andare ancora peggio: bisogna assolutamente evitare la scomparsa degli anticipi pensionistici, che anzi devono essere ampliati e attuati senza penalizzazioni perché vi sono professioni, come quella dell’insegnante, che non sono compatibili con un’uscita forzata dal lavoro a 67 anni”: a dichiararlo è stato oggi Marcello Pacifico, a margine del secondo giorno del IV congresso nazionale Anief, subito dopo la sua conferma per acclamazione a capo del giovane sindacato. A Pacifico è stato chiesto come valutasse il fatto che, come riferito dalla stampa specializzata, gli anticipi pensionistici “Opzione Donna e Ape Sociale sono destinate a scadere nel 2025, a meno di nuove proroghe” e che “il loro destino, come quello di altre possibili misure di flessibilità in uscita, sarà al centro del dibattito politico nei prossimi mesi.
“Per me è sempre un onore, grazie. Continuiamo a combattere insieme, ancora”: sono queste le prime parole di Pacifico.
È stato rieletto presidente nazionale del sindacato Anief il prof. Marcello Pacifico.
L’elezione avvenuta per acclamazione dei presenti – delegati e osservatori – arriva dopo una due giorni di congresso nazionale, il quarto,
che ha visto presidenti regionali, segretari generali e sindacalisti Anief impegnati in relazioni, mozioni, votazioni. “La nostra forza è il consenso dei lavoratori e delle lavoratrici. Siamo rappresentativi su scuola, università e ricerca e continueremo
a portare avanti le nostre battaglie. La nostra soddisfazione è quella di vederci riconosciuti e incisivi nelle lotte degli ultimi mesi.
Adesso il fine è allineare gli stipendi all’inflazione, perché se il mestiere di docente è una missione necessita anche di riconoscimenti validi.
Chiediamo la parità tra docenti di ruolo e docenti precari, perché non esistono insegnanti di serie A e serie B ma solo buoni insegnanti”,
ha concluso il proprio discorso Pacifico, subito dopo l’elezione.
Oggi a Terrasini (Palermo) hanno preso il via i lavori del IV Congresso nazionale Anief, organizzazione sempre più rappresentativa di Scuola, Università e Ricerca: presenti, con i vertici del sindacato, oltre 500 invitati tra delegati, partecipanti e invitati. Il presidente Marcello Pacifico: “È dalla scuola che deve ripartire il Paese, come siamo riusciti a retribuire i compensi della formazione dei docenti dobbiamo adesso fare di tutto per cambiare la contrattazione d’istituto”.
“La cultura ambientale, digitale ed elettronica parte sempre dalla scuola, che purtroppo vive un momento di crisi. Ancora di più negli ultimi anni con la guerra che ha cambia la vita di tutti, con l'inflazione cresciuta costantemente. Ma gli stipendi sono quasi sempre gli stessi: dobbiamo tutelare i compensi del personale”. L’appello è di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il sindacalista lo ha formulato oggi, a Terrasini (Palermo), durante la giornata di avvio del quarto Congresso nazionale Anief, iniziata con il convegno "Syncresis: le risposte del personale e dei servizi pubblici alle crisi multiple"
Con il convegno "Syncresis: le risposte del personale e dei servizi pubblici alle crisi multiple", sono iniziati a Terrasini i lavori congressuali del sindacato Anief: la mattina si è svolta la sessione dedicata alle strategie per arginare i problemi creati dalla crisi climatica, dal covid-19 e dalla guerra. Dopo i saluti del presidente nazionale Anief, il prof Marcello Pacifico, si sono susseguiti gli interventi dei relatori. C'è stato spazio per discutere del fatto che è necessario guardare al futuro, alle nuove generazioni.
Con il convegno "Syncresis: le risposte del personale e dei servizi pubblici alle crisi multiple", sono iniziati a Terrasini i lavori congressuali del sindacato Anief: la mattina si è svolta la sessione dedicata alle strategie per arginare i problemi creati dalla crisi climatica, dal covid-19 e dalla guerra. Dopo i saluti del presidente nazionale Anief, il prof Marcello Pacifico, si sono susseguiti gli interventi dei relatori. C'è stato spazio per discutere del fatto che è necessario guardare al futuro, alle nuove generazioni.