° Incarichi a t.d. per il personale docente delle istituzioni AFAM.
Emanato il bando Costituzione delle graduatorie nazionali per il conferimento degli incarichi. Entro il 31 luglio, le domande. Riportiamo dal D.M. 30 giugno 2014 n. 526
“Art. 1. Oggetto. 1. Sono costituite, ai sensi dell'articolo 19, comma 2, del decreto-legge n. 104 del 2013, apposite graduatorie nazionali utili per l'attribuzione di incarichi a tempo determinato, nei limiti dei posti in organico vacanti e disponibili, per il personale docente delle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, di cui agli articoli 1 e 2, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n. 508…. Art. 2. Soggetti ammessi. 1. Fino all'emanazione del regolamento di cui all'articolo 2, comma 7, lettera e), della legge 21 dicembre 1999, n. 508, è inserito nelle graduatorie di cui all'articolo 1 il personale docente che non sia già titolare di contratto a tempo indeterminato nelle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, di cui agli articoli 1 e 2, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n. 508, e che sia incluso in graduatorie d'istituto costituite a seguito di concorso selettivo e che, alla data del presente decreto, abbia maturato, a decorrere dall'anno accademico 2001-2002, almeno tre anni accademici di insegnamento, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o con contratto di collaborazione, ai sensi dell'articolo 273 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ovvero con contratto di collaborazione continuata e continuativa o altra tipologia contrattuale nelle medesime istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. 2. Ai fini della valutazione dei requisiti di cui al comma 1, si considera anno accademico l'aver svolto 180 giorni di servizio con incarico a tempo determinato o con contratto di collaborazione di cui all'articolo 273 del d.lgs. 16 aprile 1994, n. 297. Ai fini del computo dei giorni … Art. 3. Requisiti generali di ammissione. …. Art. 4. Costituzione delle graduatorie. 1. Il candidato che abbia maturato almeno tre anni accademici di insegnamento, come previsto dall'articolo 2, commi 2 e 3, può produrre domanda di inserimento per la graduatoria nazionale per la quale abbia superato un concorso selettivo ai fini dell'inclusione nella relativa graduatoria d'istituto. Per concorso selettivo si intende… 2. Il candidato, per ogni tre anni accademici di effettivo insegnamento, può produrre domanda di inserimento anche in altra graduatoria nazionale, per la quale abbia comunque superato un concorso selettivo ai fini dell'inclusione nella relativa graduatoria d'istituto e purché abbia svolto attività di insegnamento, secondo quanto stabilito dal presente articolo, nella materia per la quale chiede l'inserimento in graduatoria. 3. Fermi restando i requisiti di cui ai commi 1 e 2, qualora il candidato abbia maturato il requisito dei tre anni di insegnamento in materie diverse, l'inserimento nelle graduatorie nazionali avviene per quell'insegnamento per il quale il candidato abbia prestato la maggioranza del servizio. 4. Qualora il candidato abbia maturato il requisito dei tre anni accademici ciascuno su materie diverse senza che sia possibile individuare la maggioranza del servizio prestato, l'inserimento avviene nella graduatoria nazionale scelta dallo stesso candidato tra le diverse materie di insegnamento prestato. 5. Qualora il candidato abbia maturato il requisito dei tre anni di insegnamento in materie prima ricomprese in un'unica classe di concorso, poi scorporata per effetto di quanto previsto dai decreti attuativi del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212 in nuovi settori disciplinari, lo stesso è inserito nella graduatoria nazionale dal medesimo scelta, ovvero in più graduatorie nazionali per le rispettive materie, fermo restando quanto stabilito nei commi precedenti. Nel caso in cui il servizio sia stato reso in una materia prima costituente un'unica classe di concorso e poi la stessa sia stata ricondotta in altro settore disciplinare, il candidato può utilizzare il servizio prestato nella vecchia classe di concorso ai fini dell'inserimento nella graduatoria relativa al nuovo settore disciplinare. Art. 5. Modalità e termini per la presentazione delle domande. 1. La domanda di ammissione deve essere redatta sulla base del modello di cui all'Allegato A, deve essere indirizzata alla competente istituzione, così come individuata nella tabella di cui all'Allegato C, e presentata entro e non oltre il 31 luglio 2014. 2. La domanda corredata dalle dichiarazioni sostitutive ivi indicate deve essere presentata con le modalità telematiche indicate al comma 3, fatto salvo quanto previsto al successivo articolo 6, comma 5. 3. La presentazione delle domande si articola in due fasi successive: a) preliminare registrazione del personale interessato. Tale operazione può essere effettuata secondo le procedure di cui all'apposita sezione "istanze on line - presentazione delle istanze via web - registrazione" presente sulla home page del sito internet http://www.afam.miur.it/; b) compilazione della domanda; c) inserimento della domanda via web. La suddetta operazione può essere effettuata dal 2 luglio 2014 e fino al 31 luglio 2014, nella sezione dedicata "istanze on line - presentazione istanze via web - inserimento" presente sul sito internet http://www.afam.miur.it/. 4. Nel modello di domanda (allegato A) devono essere dichiarati…. Art.6. Titoli da dichiarare nella domanda di ammissione…. Art.7 Inammissibilità della domanda ed esclusione dalla procedura… Art. 8. Commissioni…. Art. 9. Valutazione dei titoli di servizio, di studio e culturali…. Art. 10 Approvazione e pubblicazione delle graduatorie… Art. 11. Utilizzazione della graduatoria… Art. 12. Ricorsi…. Art. 13 Trattamento dei dati personali… Art. 14. Norme finali. ALLEGATI.
° Non “premi” ma la retribuzione dovuta all’importante funzione professionale
Chi parla di “premiare” alcuni docenti dimostra di non capire quale sia la questione: La retribuzione base della funzione docente va adeguata almeno a quella media nei Paesi della U.E., e a quella media del personale statale laureato.
Nel nuovo contratto di lavoro, il ministro Giannini e il sottosegretario Reggi preparano, per i docenti, un incremento delle ore di servizio; prima della pausa estiva proporranno in C. dei M. il testo per una legge delega che prevedrebbe di confermare il meccanismo degli scatti d'anzianità e di assegnare “premi” stipendiali (fino al 30%) per i docenti impegnati in compiti che comportano maggiore lavoro. Nessun miglioramento sembra essere previsto quanto al riconoscimento della funzione docente “base”. E’ noto che u megghio surdu è chiddu chi non voli sentiri. Ce ne convince il sottosegretario Roberto Reggi quando fornisce le risposte bizzarre che riportiamo. Dopo avere risposto negativamente alla domanda se il numero degli insegnanti aumenterà negli anni, il sottosegretario spiega che «La scuola italiana costa 55 miliardi l’anno, bisogna usare meglio quello che c’è». Come ? Gli viene chiesto. Risposta: «Con la formazione permanente obbligatoria degli insegnanti»…. E alla domanda: Volete togliere un anno ai licei? Risponde: «È un’altra scelta europea. Se vuoi fare più musica, più storia dell’arte e non hai più soldi devi rimodulare quello che hai». (Fonte:- larepubblica.it -02/07/2014).
Pubblichiamo alcuni articoli sull'aggiornamento delle graduatorie d'istituto, sulla decisione del Miur di garantire lo scorrimento delle graduatorie degli idonei al concorso a cattedra 2012 e sull'età media degli insegnanti italiani da record.
Miur apre le graduatorie d’istituto a mezzo milione di aspiranti prof, ma modifica la valutazione dei titoli e scatena una guerra sui punteggi
Repubblica: Al via l'aggiornamento delle graduatorie, 622 mila gli aspiranti insegnanti
TMNews: Anief: Miur apre graduatorie docenti ma è caos punteggi
Avviate procedure per mezzo milione di docenti
Roma, 24 mag. (TMNews) - Il Ministero dell'Istruzione ha avviato le procedure che entro il prossimo 23 giugno porteranno oltre mezzo milione di docenti e educatori precari a presentare la domanda di inserimento nelle graduatorie d'istituto. Con la pubblicazione del Decreto n. 353 del 22 maggio 2014, l'amministrazione autorizza gli aspiranti supplenti a presentare domanda di inserimento o aggiornamento dei titoli (di studio e di servizio), che a seconda del ciclo scolastico potrà essere indirizzata ad un numero variabile tra i 10 e i 20 istituti, in ogni caso della medesima provincia prescelta.
Il problema - afferma il sindacato Anief - è che ignorando i consigli del sindacato e il parere del Consiglio di Stato, che aveva già sospeso il giudizio sul nuovo regolamento di modifica del TFA ordinario proprio per l'assenza del CNPI decaduto, il Miur ha introdotto una rinnovata tabella di valutazione dei titoli, la A, utile per la gestione dei punteggi della seconda fascia, che lascia scontenti un po' tutti.
"In particolare, - sottolinea l'Anief - sottrae diversi punti, senza giustificato motivo, ad alcune migliaia di candidati docenti risultati idonei all'ultimo concorso a cattedra e ai 65mila che si abiliteranno attraverso i PAS, i Percorsi abilitanti speciali. E reca un danno, facendogli perdere posizioni in graduatoria, anche ad altre decine di migliaia di giovani che hanno concluso positivamente il corso di Scienze della formazione primaria, nonché ai tanti docenti inseriti nelle graduatorie aggiuntive alle GaE. L'unica buona notizia è l'inserimento nella fascia degli abilitati, come stabilito dal Consiglio di Stato con parere del 5 giugno 2013, a coloro che hanno conseguito il diploma magistrale fino al 2001/2002".
"Stiamo assistendo - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - all'ennesimo pasticcio gratuito dell'amministrazione centrale.
Che con questa cervellotica tabella sta determinando un vero caos sulla valutazione dei titoli di seconda fascia delle graduatorie d'istituto: non riusciamo a comprendere, ad esempio, perché la nuova tabella A assegna 30 punti per il superamento di una prova selettiva per il conseguimento dell'abilitazione e 12 punti per la frequenza di ciascun anno accademico (42 punti a TFA e abilitazione estero, 54 punti a SSIS), mentre dimentica i docenti che hanno frequentato i PAS speciali (che dovrebbero avere 12 punti in più) e gli idonei dei concorsi a cattedra (che dovrebbero avere 30 punti in più)".
"Come se non bastasse - continua Pacifico - le poco sagge scelte fatte dai dirigenti del Ministero dell'Istruzione sono riuscite a svalutare il percorso di Scienze della formazione primaria (soli 60 punti a fronte dei 78 spettanti secondo i criteri) e a non conferire alcun riconoscimento per i docenti inseriti nelle graduatorie aggiuntive alle Graduatorie ad esaurimento. A queste condizioni sarà praticamente impossibile evitare lo scatenamento di una nuova 'guerra' nei tribunali italiani. Con decine di migliaia di aspiranti docenti - conclude il sindacalista Anief-Confedir - pronti a rivendicare il punteggio maltolto".
Anief, comunicherà ai docenti interessati ad aggiornare o a inserirsi in seconda fascia delle Graduatorie d'istituto le modalità operative per impugnare la tabella di valutazione al Tar Lazio e far riconoscere loro il punteggio spettante. Superando in questo modo i nuovi criteri illegittimi introdotti dal Miur, pur in assenza del parere del CNPI.
La discussione: Scuola: Anief, Miur apre graduatorie istituto ma cambia valutazione titoli
Yahoo: Anief: Miur apre graduatorie docenti ma è caos punteggi
IMG Press: Miur apre le graduatorie d’istituto a mezzo milione di aspiranti prof
Rete news 24: Giannini: Aggiornamenti graduatorie e supplenze. Novità nei punteggi: Ecco cosa cambia
Secolo XIX: Insegnanti, il nuovo punteggio scontenta tutti
Tuttoscuola: Ricorsi a go go: l’insostenibile incertezza del diritto
Blasting News: Aggiornamento graduatorie d'istituto: iniziano i ricorsi Anief, per cosa?
Blasting News: Precari Scuola 2014 e supplenze brevi: nota MIUR, aggiornamento graduatorie e domanda
Ok del Miur allo scorrimento delle graduatorie degli idonei al concorso a cattedra del 2012
Asca: Scuola: ministro valida graduatorie idonei concorso a cattedra 2012
In Abruzzo: Scuola: Giannini valida graduatorie idonei
XXI Secolo: Accesso all’insegnamento per gli idonei al concorso 2012
Tecnica della Scuola: Concorso a cattedra 2012, arriva il decreto per assumere gli idonei
Età media insegnanti italiani da record: 51 anni
Il Velino: Scuola, Anief: “Età media insegnanti italiani da record, 51 anni”
Tuttoscuola: L’età media dei docenti italiani è di 51 anni
Tecnica della Scuola: Età media insegnanti italiani da record: 51 anni
Italpress: Scuola: Anief "Età media insegnanti italiani da record, 51 anni"
Il Fatto Quotidiano: Scuola, serve un lifting: i prof son troppo vecchi!
Fanpage: Ecco perché l’Italia è il Paese Ocse con i professori più vecchi
Pubblichiamo alcuni articoli sull'aumento delle classi pollaio e dell'età media degli insegnanti.
Da settembre avremo ancora più classi ‘pollaio’: in Piemonte fino a 45 alunni per aula
Adnkronos: Scuola: Anief, da settembre ancora piu' classi 'pollaio'
Roma, 25 giu. (Adnkronos) - "Il prossimo anno scolastico si preannuncia all'insegna dell'emergenza classi 'pollaio': a seguito del taglio effettuato dal Miur di 1.400 cattedre, pur in presenza di 34mila alunni in più, dalle Regioni stanno pervenendo dati allarmanti sulla costituzione di organici ridotti all'osso e di classi con numeri di studenti ben al di sopra dei parametri previsti dalla legge per garantire il diritto alla studio e la sicurezza negli ambienti pubblici". A denunciarlo è l'Anief secondo cui "una delle situazioni più difficili si sta registrando in Piemonte". "A Casale Monferrato, il dirigente del liceo scientifico Cesare Balbo ha denunciato la formazione di una classe da 42 alunni - continua Anief - la senatrice Nicoletta Favero (Pd), ha immediatamente presentato un'interrogazione urgente rivolta al ministro dell'Istruzione, perché la a Biella 'si rischiano, nel prossimo anno scolastico, classi da 45 alle superiori'; Silvia Chimienti, deputata M5S, parla di 'tagli indecenti', per il taglio 'di 100 classi in organico di diritto e di 180 docenti, a fronte di un aumento di 2.500 studenti iscritti alle scuole superiori rispetto allo scorso anno nella sola provincia di Torino'''. ''Non era mai accaduto che nella Regione si verificasse una situazione di questo genere - spiega Giuseppe Faraci, responsabile Anief Piemonte - tutto nasce dei vincoli imposti dalle ultime leggi di stabilità e dalla spending review, che impongono a tutte le amministrazioni pubbliche di non incrementare i parametri di spesa". (segue)
''L'amministrazione scolastica - dice Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - ha promesso che la situazione dovrebbe tornare nella normalità con l'assegnazione del cosiddetto organico di fatto: il contingente aggiuntivo di docenti che tiene conto delle situazioni più difficili. Premesso che negli anni passati non sempre si sono risolte tutte le situazioni, tanto è vero che non sono stati pochi i casi classi 'pollaio', pure con 42 alunni, anche ad anno scolastico ampiamente iniziato, ci chiediamo per quale motivo si continui ad affrontare le emergenze non nei tempi dovuti: il governo ha detto che la sicurezza scolastica è una delle priorità della sua azione? Allora lo dimostri affiancando al risanamento dell'edilizia uno stanziamento di fondi che scongiuri da subito la formazioni di classi enormi come quelle denunciate in questi giorni in Piemonte''. Anief chiede inoltre alle scuole di non subire passivamente queste decisioni: "i dirigenti scolastici e le Rsu denuncino con celerità agli ambiti territoriali, all'Usr, al Miur stesso, ma anche alle Asl e agli Enti locali, tutti i casi in cui si superino i limiti numerici di alunni imposti dalla legge". Anief chiede pubblicamente "al governo e al Partito democratico, che da mesi sta incontrando alunni, docenti, Ata e dirigenti scolastici, di affrontare subito l'emergenza crescente delle classi 'pollaio': se si vuole cambiare rotta, come più volte annunciato, si inizi mettendo i nostri alunni ed il personale nelle condizioni di vivere la scuola in modo sicuro. E di attuare una didattica proficua".
Borsa Italiana: Scuola, da settembre ancora più classi ‘pollaio’
Repubblica - Ed. Torino: Scuola: Anief, da settembre ancora piu' classi 'pollaio'
TMNews: Anief: governo scongiuri le classi pollaio, sono vera emergenza
"Dalle Regioni dati allarmanti, organici ridotti all'osso"
Roma, 25 giu. (TMNews) - "Il prossimo anno scolastico si preannuncia all'insegna dell'emergenza 'classi pollaio': a seguito del taglio effettuato dal Miur di 1.400 cattedre, pur in presenza di 34mila alunni in più, dalle Regioni stanno pervenendo dati allarmanti sulla costituzione di organici ridotti all'osso e di classi con numeri di studenti ben al di sopra dei parametri previsti dalla legge per garantire il diritto alla studio e la sicurezza negli ambienti pubblici". E' l'allarme lanciato dal sindacato Anief.
Secondo l'Anief "la situazione sta peggiorando di anno in anno, perché quella di non adeguare il numero degli insegnanti alle necessità è una tendenza che va avanti da almeno un triennio: a fronte di 87mila alunni in più iscritti nelle scuole pubbliche, rispetto al 2012 il Miur ha imposto agli Uffici scolastici regionali una consistenza di organici, anche del personale non docente, praticamente immutata. In certi casi, come è accaduto in questi giorni, si è arrivati a ridurre il numero dei docenti e Ata. Con il risultato che le scuole dovranno occuparsi della crescita formativa dei loro alunni con migliaia di unità in meno".
"L'amministrazione scolastica - dice Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - ha promesso che la situazione dovrebbe tornare nella normalità con l'assegnazione del cosiddetto organico di fatto: il contingente aggiuntivo di docenti che tiene conto delle situazioni più difficili. Premesso che negli anni passati non sempre si sono risolte tutte le situazioni, tanto è vero che non sono stati pochi i casi di classi 'pollaio', pure con 42 alunni, anche ad anno scolastico ampiamente iniziato, ci chiediamo per quale motivo si continui ad affrontare le emergenze non nei tempi dovuti: il Governo ha detto che la sicurezza scolastica è una delle priorità della sua azione? Allora lo dimostri affiancando al risanamento dell'edilizia uno stanziamento di fondi che scongiuri da subito la formazioni di classi enormi come quelle denunciate in questi giorni in Piemonte".
Tiscali: Scuola: Anief, da settembre ancora piu' classi 'pollaio'
Repubblica: Scuola, da settembre ancora più "classi pollaio"
Il Messaggero: Scuola, da settembre ancora più “classi pollaio”
ANSA: Scuola: Anief, da settembre ancora più "classi pollaio"
In Piemonte fino a 45 alunni per aula
(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Il prossimo anno scolastico si preannuncia all'insegna dell'emergenza classi "pollaio": a seguito del taglio effettuato dal ministero dell'Istruzione di 1.400 cattedre, pur in presenza di 34mila alunni in più, dalle Regioni stanno pervenendo dati allarmanti sulla costituzione di organici ridotti all'osso e di classi con numeri di studenti ben al di sopra dei parametri previsti dalla legge per garantire il diritto alla studio e la sicurezza negli ambienti pubblici. A sostenerlo è l'Anief, Associazione professionale sindacale, secondo la quale Una delle situazioni più difficili si sta registrando in Piemonte: a Casale Monferrato, il dirigente del liceo scientifico Cesare Balbo ha denunciato la formazione di una classe da 42 alunni mentre, in particolare a Biella, si rischierebbero, nel prossimo anno scolastico, classi da 45 alle superiori. "Non era mai accaduto che nella Regione si verificasse una situazione di questo genere - spiega Giuseppe Faraci, responsabile Anief Piemonte - tutto nasce dei vincoli imposti dalle ultime Leggi di Stabilità e dalla spending review, che impongono a tutte le amministrazioni pubbliche di non incrementare i parametri di spesa. Ma nella scuola ci sono dei bambini e dei ragazzi che non possono essere ammassati per rispettare i calcoli ragionieristici dello Stato: in questo modo, si nega il loro diritto allo studio, perché sopra ai 30 alunni per classe, per un insegnante è impossibile fare lezione. E, nel contempo, si violano le norme sulla sicurezza che impongono non più di 25 alunni per classe". La situazione, secondo il sindacato, "sta peggiorando di anno in anno, perché quella non adeguare il numero degli insegnanti alle necessità è una tendenza che va avanti da almeno un triennio: a fronte di 87mila alunni in più iscritti nelle scuole pubbliche, rispetto al 2012 il Miur ha imposto agli Uffici scolastici regionali una consistenza di organici, anche del personale non docente, praticamente immutata. In certi casi, come è accaduto in questi giorni, si è arrivati a ridurre il numero dei docenti e Ata. Con il risultato che le scuole dovranno occuparsi della crescita formativa dei loro alunni con migliaia di unità in meno". (ANSA).
Il Diario del Lavoro: Anief: governo scongiuri classi pollaio
Teleborsa: Scuola, da settembre ancora più "classi pollaio"
Regione Valle d'Aosta: Scuola: Anief, da settembre ancora più "classi pollaio"
Qui Finanza: Scuola, da settembre ancora più "classi pollaio"
Yahoo: Anief: governo scongiuri le classi pollaio, sono vera emergenza
AgenParl: Scuola: Anief, da settembre ancora classi ‘pollaio’ in Piemonte fino a 45 alunni per aula
Italpress: Scuola: Anief "Da settembre avremo ancora più classi 'pollaio'"
Leggo: Scuola, sempre più classi pollaio e docenti
anziani: l'età media sale a 49 anni
Go news: Anief, da settembre ancora più ‘classi pollaio’. In Piemonte fino a 45 alunni per aula
Il Fatto Quotidiano: Spending review, a Casale Monferrato una classe-pollaio con 42 studenti
Democratici & Riformisti: Una classe di 42 alunni a Casale
Dati Ocse su precariato ed età alta prof allarmanti: si rivedano le norme su reclutamento e turn over
TMNews: Osce, Italia paese con insegnanti più vecchi, 50% è over 50
Anief: mezzo milione precari,serve norma che apra prospettive
Roma, 25 giu. (TMNews) - Con oltre il 50% di over 50 e l'11,1% con più di 60 anni, l'Italia è il Paese Ocse con gli insegnanti più anziani. E quasi la metà dei presidi è over 60. Inoltre, il 18,5% dei docenti di scuola primaria e secondaria sono precari: la percentuale è la quarta più elevata tra i Paesi membri dell'organizzazione. Inoltre, l'88% percepisce "l'insegnamento scarsamente valorizzato nella società". E' quanto emerge dal sondaggio Talis (Teaching and learning International Survey) condotto dall'Ocse in un totale di 24 Paesi, pubblicato oggi.
Il nostro è il Paese Ocse con gli insegnanti più anziani, con un'età media di 48,9 anni, oltre il 50% di over 50 e l'11,1% con più di 60 anni. La situazione è simile anche per i presidi: con 57 anni di età media, l'Italia è seconda solo alla Corea (58,8) e a pari merito con il Giappone. Oltre l'85% dei presidi italiani ha più di 50 anni, e il 46,5% ne ha più di 60.
Sempre i dati Ocse riferiscono che i presidi italiani ritengono che nella sua scuola ci sia una mancanza di risorse, materiali e umane, che ha un impatto negativo sull'insegnamento: il 58% dei dirigenti scolastici rileva una carenza nel numero di insegnanti di sostegno, e il 77,5% in quello del personale non docente. E sulla mancanza di risorse umane pesa anche l'altissimo il numero di insegnanti assunti a termine: il 18,5% dei docenti di scuola primaria e secondaria sono precari, con contratti a tempo determinato da un anno scolastico o meno. La percentuale è la quarta più elevata tra i Paesi membri dell'organizzazione, dopo Romania (25%), Cipro (20,1%) e Finlandia (19,2%), e a pari con il Cile.
Inoltre, per il 56,4% dei docenti il materiale pedagogico è insufficiente o inappropriato, per il 56% computer per allievi e professori sono insufficienti, per il 47,4% la disponibilità di connessione Internet è inadeguata e per il 43,6% le risorse bibliotecarie sono carenti. In questo quadro di scarsità di risorse - umane, strumentali, finanziarie - e di trattenimento in servizio oltre ogni logica, visto che l'insegnamento è una professione iper-logorante, la maggior parte degli insegnanti italiani si dice comunque "soddisfatta". Anche se poi dallo stesso sondaggio internazionale emerge che l'88% percepisce "l'insegnamento scarsamente valorizzato nella società".
"Il vero dramma professionale - commenta Marcello Pacifico del sindacato Anief-Confedir - è che se escludiamo gli aspiranti docenti che si trovano nelle GaE, oggi in Italia vi sono quasi mezzo milione di prof precari senza prospettive. Serve una norma che permetta a decine di migliaia di professionisti di fare quello per cui hanno studiato, sono stati selezionati e formati nelle nostre Università: soltanto in Italia si invecchia sognando un posto".
AgenParl: Scuola: anief, Italia è paese Ocse con insegnanti più anziani
Italpress: Scuola: Anief "Dati Ocse su precariato ed età alta prof allarmanti"
Lente Pubblica: Scuola: ANIEF, Italia è paese OCSE con insegnanti più anziani
Pensioni blog: Comitato Civico e Anief si battono per i quota 96
Pubblichiamo alcuni articoli sulla partenza flop per i corsi abilitanti TFA e richiesta dell'Anief in Senato dell'anticipo della scuola a 5 anni con classe ponte.
Partenza flop per i corsi abilitanti TFA, quelli per il sostegno ancora fermi ai box
Adnkronos: Scuola: anief, partenza flop per corsi abilitanti tfa
a quasi due settimane dal decreto non ancora completo l'elenco degli atenei che erogheranno i corsi
Roma, 29 mag. (Adnkronos) - «È partita decisamente a rilento la macchina organizzativa del ministero dell'Istruzione che nel mese di novembre dovrebbe portare all'avvio del secondo ciclo dei Tirocini formativi attivi per abilitare 22.450 nuovi docenti della scuola secondaria e specializzare sul sostegno agli alunni disabili altri 6.630 docenti già abilitati. A quasi due settimane dalla pubblicazione del decreto ministeriale n. 312 del 16 maggio scorso permangono diverse situazioni irrisolte: non è ancora completo l'elenco degli atenei che erogheranno i corsi, non è stata stabilita la distribuzione dei posti dell'allegato A nelle varie università coinvolte, i docenti che intendono frequentare il corso di sostegno non possono ancora iscriversi». È quanto rileva l'Anief. «La mancanza di indicazioni e di possibilità di formulare la propria richiesta di partecipazione, tramite apposito sito internet del Cineca (https://tfa.cineca.it/2014/index.php), risultano particolarmente gravi - sottolinea il sindacato - Perché nel frattempo i giorni passano e la scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione alla preselezione - fissata dal Miur al 16 giugno 2014 - si avvicina. A proposito di test preliminare, in programma a luglio, il Miur ha previsto che ogni aspirante all'abilitazione o al titolo per il sostegno debba versare, come tassa di partecipazione, tra i 50 e i 150 euro». Considerando che, a quanto risulta all'Anief, «gli aspiranti docenti sono in buona parte giovani privi di un'occupazione - in almeno il 25 per cento dei casi si tratta di neo-laureati sotto i 24 anni - l'amministrazione e le università avrebbero potuto evitare di chiedere un contributo di questa portata: non si comprende come mai l'alta affluenza di partecipanti, che contraddistingue ormai tutte le prove selettive organizzate per diventare insegnante, non convinca il Miur ad imporre alle università delle quote più ragionevoli per svolgere i test d'accesso».
«Rimane ancora un mistero, inoltre, l'entità della tassa d'iscrizione ai corsi Tfa abilitanti - sottolinea il la speranza è che finalmente l'amministrazione centrale abbia deciso di imporre agli atenei dei »tetti« più bassi rispetto ai circa 4mila euro chiesti dalle università in occasione delle ultime tornate abilitanti. Si tratta, se confermate, di cifre non giustificabili. Soprattutto per quei corsi dove vi è un numero di iscritti ampiamente sufficienti per garantire un ritorno economico dignitoso alla comunità accademica accogliente». «Ricordiamo - prosegue Anief - che la prova di accesso ai corsi TFA consiste in un test preliminare, disposto da una Commissione nazionale nominata dal Miur: sarà di contenuto identico su tutto il territorio nazionale e verterà sui programmi disciplinari di ogni classe di abilitazione. Coloro che supereranno la soglia di 21/30 accederanno ad una prova scritta che se superata li condurrà all'orale finale. È ammesso al percorso di TFA, secondo l'ordine della graduatoria, un numero di candidati non superiore al numero dei posti disponibili indicati nel bando di ciascun ateneo».
«Ogni candidato - prosegue l'Anief - dovrà presentare domanda attraverso la modalità ministeriale Istanza on-line, indirizzando la candidatura »all'Ufficio scolastico della regione presso la quale intendono frequentare i corsi di TFA«, fermo restando che il Miur potrebbe decidere di dirottare tale richiesta, qualora vi sia un basso numero di partecipanti, su altri USR. È possibile presentare la domanda di partecipazione alla selezione per più classi di abilitazione: al termine delle selezioni ogni candidato dovrà 'comunque optare per l'iscrizione e la frequenza di un solo corso di TFÀ. I corsi saranno attivati nel prossimo mese di novembre: avranno una durata annuale pari a 60 crediti formativi». Il sindacato «annuncia sin d'ora che continuerà a battersi in tutte le sedi per la corretta spendibilità di questo titolo, quindi per l'inserimento degli abilitati TFA, come già fatto per quelli del primo ciclo e per tutti gli altri abilitati dopo la chiusura delle SSIS, come farà per tutti gli abilitati PAS, all'interno della terza fascia delle GaE o di una fascia ulteriore, comunque utile al conferimento delle supplenze annuali e delle immissioni in ruolo. Nei giorni scorsi più di 10mila precari hanno chiesto all'Anief di far partire il ricorso al Tar del Lazio proprio per inserirsi nelle graduatorie aggiuntive alle GaE». (Rre/Ct/Adnkronos)
ANSA: Scuola: Anief, partenza flop per corsi abilitanti Tfa
(ANSA) - ROMA, 29 MAG - "È partita decisamente a rilento" la macchina organizzativa del Ministero dell'Istruzione che a novembre dovrebbe portare all'avvio del secondo ciclo dei Tirocini formativi attivi per abilitare 22.450 nuovi docenti della scuola secondaria e specializzare sul sostegno agli alunni disabili altri 6.630 docenti già abilitati. Lo sottolinea l'Anief facendo notare che a quasi due settimane dalla pubblicazione del decreto ministeriale n. 312 "permangono diverse situazioni irrisolte: non è ancora completo l'elenco degli atenei che erogheranno i corsi, non è stata stabilita la distribuzione dei posti nelle varie università coinvolte, i docenti che intendono frequentare il corso di sostegno non possono ancora iscriversi". Ricordando che la scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione alla preselezione é il 16 giugno 2014, l'Anief evidenzia che a, proposito di test preliminare, in programma a luglio, il Miur ha previsto che ogni aspirante all'abilitazione o al titolo per il sostegno debba versare, come tassa di partecipazione, tra i 50 e i 150 euro. "Considerando che gli aspiranti docenti sono in buona parte giovani privi di un'occupazione (in almeno il 25% dei casi si tratta di neo-laureati sotto i 24 anni) l'amministrazione e le università avrebbero potuto evitare - commenta il sindacato - di chiedere un contributo di questa portata". "Rimane ancora un mistero, inoltre - prosegue - l'entità della tassa d'iscrizione ai corsi Tfa abilitanti: la speranza è che finalmente l'amministrazione centrale abbia deciso di imporre agli atenei dei 'tetti' più bassi rispetto ai circa 4mila euro chiesti dalle università in occasione delle ultime tornate abilitanti". Il sindacato annuncia sin d'ora che continuerà a battersi in tutte le sedi per l'inserimento degli abilitati Tfa, come già fatto per quelli del primo ciclo e per tutti gli altri abilitati dopo la chiusura delle Ssis, come farà per tutti gli abilitati Pas, all'interno della terza fascia delle graduatorie a esaurimento o di una fascia ulteriore, comunque utile al conferimento delle supplenze annuali e delle immissioni in ruolo. (ANSA).
Tcs News: Partenza flop per i corsi abilitanti TFA, quelli per il sostegno ancora fermi ai box
AgenParl: Anief, partenza flop per i corsi abilitanti Tfa
IMG Press: Partenza flop per i corsi abilitanti TFA, quelli per il sostegno ancora fermi ai box
Italy work news: Corsi Tfa, partenza a rilento
Anief chiede in Senato anticipo scuola a 5 anni con classe 'ponte'
ANSA: Scuola: Anief chiede anticipo a 5 anni con classe 'ponte'
Presentati in Commissione al Senato due emendamenti ad hoc
(ANSA) - ROMA, 28 MAG - Anticipare l'obbligo scolastico a cinque anni, introducendo una classe 'ponte' che preveda la compresenza dei maestri dell'infanzia con quelli della scuola primaria, "all'interno di una rinnovata programmazione e organizzazione degli spazi d'aula". A chiederlo, in audizione presso la VII Commissione permanente del Senato è stata oggi l'Anief. Per rendere esecutivo questo progetto il sindacato ha calcolato che non si attuerebbe alcun taglio agli organici. Anzi, il Governo - sostiene - dovrebbe prevedere un incremento di un sesto dell'attuale stanziamento per le scuole dell'infanzia, che oggi 'coprono' solo il 70% della popolazione di alunni frequentanti in quella fascia di età (il 30% rimanente si rivolge agli istituti paritari). Anief ha spiegato ai senatori che l'anticipo a cinque anni "sarebbe il primo tassello di una riforma del percorso scolastico finalizzata a portare i nostri giovani a uscire dalla scuola con un anno di anticipo. Ma con la differenza, rispetto ad oggi, di spostare l'obbligo formativo da 16 a 18 anni". "Si tratterebbe, del resto, solo di ripristinare l'obbligo formativo già previsto dalla Legge 144/1999, poi ridotto a 16 anni, puntando nel contempo - osserva - su una seria riforma dell'apprendistato per contrastare il crescente fenomeno dei Neet: un 'esercito' che si allarga di mese in mese, con oltre 2 milioni 250 mila giovani che oggi non studiano e non lavorano (il 24%)". La primaria e la secondaria di primo grado manterrebbero l'attuale assetto mentre alle superiori si introdurrebbe, dopo l'anno di orientamento tra i 15 e i 16 anni, un biennio finale "professionalizzante scuola/lavoro organizzato e gestito dal sistema scolastico in collaborazione con l'imprenditoria e con la formazione regionale". Anief ha quindi presentato alla VII Commissione permanente del Senato due emendamenti, proprio per favorire l'anticipo scolastico a 5 anni, al disegno di legge n. 1260 recante "Disposizioni in materia di sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai sei anni e del diritto delle bambine e dei bambini alle pari opportunità di apprendimento". (ANSA).
Notizie3: Anief chiede in Senato anticipo scuola a 5 anni con classe 'ponte'
Il Giornale del Lazio: Anief chiede in Senato anticipo scuola a 5 anni con classe 'ponte'
Corriere del web: Anief chiede in Senato anticipo scuola a 5 anni con classe 'ponte'
Italpress: Scuola: Anief chiede in Senato anticipo a 5 anni con classe 'ponte'
Nelle stesse ore in cui l’Esecutivo “favoleggia” sugli istituti aperti no-stop, fino a tarda sera, gli Enti Locali, in particolare Genova e Biella, lamentano serie difficoltà nel pagare luce e riscaldamenti anche per le sole 6 ore al giorno di attività didattica: non ci sono più soldi. Marcello Pacifico (Anief-Confedir): invece di impegnarsi su progetti irrealizzabili, il Governo farebbe bene a rilanciare l’istruzione pubblica, rigenerandola con risorse adeguate attraverso la prossima Legge di Stabilità.
Comincia a mostrare le prime crepe il piano del Governo di raddoppiare l’orario di servizio degli insegnanti, finalizzato a cancellare mezzo milione di supplenti inseriti nelle graduatorie d’Istituto e a tenere aperte le scuole fino alle ore 22: nelle stesse ore in cui il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi ha reso pubblica, attraverso la carta stampata, l’improvvida proposta, dalle province giunge la notizia che da settembre la scarsità di finanziamenti per luce e riscaldamenti costringerà a tenere aperti gli istituti superiori solo per il tempo strettamente necessario allo svolgimento delle attività didattiche.
Proprio oggi la Provincia di Genova, attraverso una nota del Commissario inviata ai dirigenti scolastici interessati, ha comunicato la volontà di procedere alla "chiusura al sabato degli istituti superiori gestiti dalla Provincia di Genova e orario curricolare esteso su cinque giorni settimanali, a decorrere dal prossimo anno scolastico 2014-2015" a causa del "perdurare della crisi finanziaria determinata dai pesanti tagli ai trasferimenti agli Enti locali e aggravata dai provvedimenti governativi". Delle stesso tenore è la posizione presa nei giorni scorsi dagli amministratori di Biella, dove la Provincia, anche questa commissariata, “non ha più un soldo: neanche per i servizi essenziali come il riscaldamento delle scuole e la manutenzione delle strade”.
Gli addetti ai lavori, attraverso la stampa specializzata, hanno immediatamente compreso l’impossibilità di attuare il progetto di apertura no-stop, sino a tarda sera, degli istituti scolastici. Dopo aver spiegato l’infondatezza della notizia sulla possibilità di assegnare ai docenti, grazie agli aumenti contrattuali, stipendi da 3mila euro al mese, “La Tecnica della Scuola” si sofferma su “un’altra ‘bufala’: quella relativa alle scuole aperte fino alle 22, perché in questo caso bisognerebbe sapere cosa ne pensano gli enti locali che già adesso hanno serie difficoltà a pagare luce e riscaldamento per 6-8 ore al giorno, figuriamoci se dovessero garantire l’apertura fino alle 22”.
“Il piano del Governo sul rinnovo contrattuale deve ancora costituirsi in modo definitivo – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – ma già subisce i primi inevitabili contraccolpi. La mancanza di fondi per la manutenzione degli istituti, da parte degli Enti Locali, è un dato che si trascina da anni: anche il nostro sindacato lo denunciato più volte, arrivando a chiedere la settimana corta proprio per rendere meno dispendiose le bollette a carico di Comuni e Province”.
“L’Esecutivo farebbe bene a tenerne conto, modificando un decreto legislativo su cui, tra l’altro, proprio in queste ore gli stessi insegnanti della scuola stanno esprimendo tutta la loro contrarietà per un rinnovo di contratto che a queste condizioni risulta improponibile. Invece di impegnarsi su progetti teorici irrealizzabili, il Governo farebbe bene a rilanciare l’istruzione pubblica, rigenerandola con risorse adeguate attraverso la prossima Legge di Stabilità. Servono fondi urgenti per la manutenzione ordinaria delle scuole e per il Fondo d’Istituto, ridotto ad un terzo rispetto a quello del 2011. Oltre che – conclude Pacifico – per gli stipendi di chi vi opera, fermi ormai a cinque anni fa”.
Per approfondimenti:
Anief boccia il piano Miur che vorrebbe raddoppiare l'orario di servizio degli insegnanti
Piano Scuola, la rivolta degli insegnanti
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