Cresce il pressing nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze a seguito dell’ingiustificabile ritardo dei pagamenti delle supplenze nella scuola di durata “breve e saltuaria”: domani riprende l’attività didattica nelle scuole, ma decine di migliaia di docenti e Ata aspettano ancora i loro stipendi del nuovo anno scolastico, molti di loro anche quello di settembre 2023. La stampa nazionale oggi scrive che secondo il cronoprogramma del piano di semplificazione, l’intervento salva-stipendi sarebbe dovuto “arrivare entro marzo” ma il ministero ha annunciato di voler presentare una prima proposta al Mef entro la fine di gennaio”. Anief, che da settimane denuncia il problema, sostiene con forza l’iniziativa del dicastero dell’Istruzione e del Merito di accelerare i tempi per liquidare le somme spettanti ai precari della scuola.
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“la L. 107 del 2015, art. 1, comma 121 deve essere disapplicato, in quanto si pone in contrasto con la clausola 4 dell'Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, nella parte in cui limita il riconoscimento del diritto alla Carta Docente ai solo insegnanti di ruolo e non lo consente rispetto agli insegnanti incaricati di supplenze annuali (L. 124 del 1999, art. 4, comma 1) o fino al termine delle attività didattiche (L. 124 del 1999, art. 1, comma 2). Il che comporta, di converso, l'affermazione del principio per cui anche a tali docenti spetta ed in misura piena quello stesso beneficio”: lo scrive il Tribunale di Bari accordando il ricorso presentato dai legali Anief in difesa di una docente che per due annualità, tra il 2019 e il 2021, non ha ricevuto la Carta del docente pur svolgendo più di 180 giorni per ciascun anno.
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