Per la scuola la prossima settimana potrebbe arrivare quelle risposte che i lavoratori del comparto attendono da tempo: mercoledì prossimo è prevista una doppia riunione tra amministrazione e organizzazioni sindacali su temi molto “caldi”. Alle ore 9 è convocato il tavolo permanente per il “Partenariato economico, sociale e territoriale”, durante il quale si svolgerà una informativa del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sulle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza previste per il comparto stesso; il ministro illustrerà ai sindacati lo stato di attuazione dei provvedimenti. Sempre mercoledì 6, alle 16,30, si svolgerà la riunione all’Aran per la prosecuzione della trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL del personale comparto Istruzione e Ricerca triennio 2019–2021: il confronto stavolta verterà, come previsto lo scorso 28 giugno, sull’ordinamento del personale ATA.
Avranno più tempo per evitare la multa di 100 euro tutti gli over 50 che si sono vaccinati contro il Covid in ritardo: un emendamento dei relatori al dl Aiuti, inizialmente dichiarato inammissibile e poi riammesso ai voti con l’unanimità dei gruppi e approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, prevede che gli over 50 che non hanno concluso il ciclo vaccinale o non lo abbiamo nemmeno iniziato alla data del 1 febbraio, possano evitare la multa se, alla data del 15 giugno, hanno fatto almeno una dose di vaccino. L’emendamento interviene anche i tempi per la notifica di addebito che passano da 180 a 270 giorni. La procedura prevede che a multare gli inadempienti sia il ministero della Salute.
L’inflazione sopra l’8% sarà molto difficile da superare, senza un intervento del Governo c’è il rischio che i ceti deboli siano i più danneggiati e già dopo “l’estate si vedranno gli effetti dell’inflazione sui bilanci delle famiglie”: dopo l’Istat, secondo cui stiamo vivendo il caro-vita peggiore degli ultimi 36 anni, anche l’economista Pier Carlo Padoan conferma oggi alla stampa nazionale che “ci vorrà tempo per tornare alla normalità". Anief ricorda che tra i lavoratori più impoveriti dalla crisi inflazionistica figurano i dipendenti pubblici, soprattutto i docenti e Ata della Scuola, che negli ultimi tre lustri hanno avuto un misero aumento del 3,48% e si ritrovano oggi con stipendi mini e sotto l’inflazione con numeri a due cifre: diamo loro subito 100 euro di aumento e 3mila di arretrati, quei soldi sono loro e in autunno ne avranno bisogno.
Non percepiranno nessun bonus da “200 euro” tutti i precari della scuola, docenti e ATA, supplenti annuali con il contratto scaduto lo scorso 30 giugno. È fallito il tentativo del M5S di correggere l’ennesima discriminazione a danno del personale della scuola: è stato infatti bocciato l’emendamento al Decreto Aiuti, durante l’esame del provvedimento presso la Commissione Bilancio della Camera. Rimangono esclusi, dunque, tutti i docenti e Ata non di ruolo con incarico fino al 30 giugno 2022: non avendo una “retribuzione” nel mese di luglio (condizione prevista dal “Decreto Aiuti”, il DL 50/2022, in quanto non più in servizio, non potranno ricevere direttamente l’indennità. Rimane incomprensibile per ANIEF la formulazione dei requisiti previsti dal “Decreto “Aiuti” che prevede il riconoscimento del bonus solamente per chi è percettore di NASPI nel mese di giugno e non anche tutto il personale in NASPI dal mese di luglio.
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