Attraverso le ultime disposizioni normative e concorsuali, i collaboratori dei dirigenti scolastici risultano essere dei “fantasmi”. Eppure, nei fatti sono fondamentali per condurre le scuole autonome, spesso sempre prive del loro capo d’istituto e che quando c’è deve gestire una miriade di sedi. La lenta sottrazione di diritti verso i collaboratori dei presidi ha avuto inizio nel 2011, quando gli è stata, di punto in bianco, sottratta l'indennità di funzione del dirigente. Poi, nel 2015, per motivi di spending review, è stato cancellato l'esonero dall'insegnamento: con la stessa Legge di Stabilità 2015 è stata rinviata la disciplina alla legge di Riforma della Scuola Renzi-Giannini. La quale ha completato l’opera di distruzione della categoria, perché oggi la figura del collaboratore o vicario con esonero o semi esonero va individuata nell’ambito del 10% di personale dell’organico dell’autonomia che coadiuva il preside: così, un bravo collaboratore del preside non può ottenere l’esonero annuale dalle lezioni se, per qualsiasi motivo, alla scuola viene meno la cattedra di potenziamento della sua specifica disciplina. Al suo posto subentra un collega inesperto o un neo-assunto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Per evitare la costituzione di oneri a carico della finanza pubblica, si è creata una norma dall’applicazione difficile e dal risultato incerto. Un problema non di poco conto è anche quello relativo al fatto che in questi anni si sono venuti a creare dei vuoti sempre maggiori tra la categoria, tanto è vero che quest’anno siamo partiti con la cifra record di quasi 2mila reggenze. L’occasione sembrava buona per valorizzare i tanti collaboratori dei presidi che nel tempo si sono spesi a diretto contatto con la dirigenza scolastica e hanno acquisito un’alta professionalità sul campo. Invece, a quanto ci risulta, l’imminente regolamento del concorso per presidi non contiene né la riserva di posti messi a bando per tali professionalità, né punteggi aggiuntivi, né tantomeno l’esonero della parte pratica della formazione.
Anief ha da tempo condiviso la proposta che l’A.N.Co.Di.S. ha presentato alla Ministra dell’Istruzione, nella quale si chiedeva che vicari, collaboratori, responsabili o fiduciari avessero un adeguato punteggio per gli anni svolti per la collaborazione e, in caso di esito favorevole, il servizio reso dovrà avere il riconoscimento di stage formativo certificato dal DS titolare della scuola nella quale il docente ha prestato collaborazione.
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Per il 14 settembre il Miur ha convocato le organizzazioni sindacali rappresentative. L’incontro tratterà le tematiche più rilevanti per la condizione professionale dei presidi: dalla necessità della perequazione retributiva interna ed esterna alla valutazione, dalle condizioni di lavoro sino allo scottante tema della sicurezza degli edifici scolastici. La data di convocazione non è casuale, perché giunge alla vigilia del Convegno nazionale Udir di Palermo, dove il 16 e 17 settembre parteciperanno oltre 200 dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia. In entrambe le sedi, quindi, si affronteranno diversi punti cruciali per i dirigenti scolastici: dal reclutamento alla sicurezza, dalla valutazione alla retribuzione.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): Ancora una volta l’azione del nostro giovane sindacato sembra stimolare il confronto tra i governanti e le altre organizzazioni sindacali: un confronto che negli ultimi anni si era mostrato tutt’altro che produttivo per i capi d’istituto, ai quali sono stati affibbiati incarichi e responsabilità a dismisura in cambio di stipendi lontanissimi da quelli dei colleghi sia del pubblico sia del privato dove lo stipendio tabellare è pari al doppio. I temi di cui si parlerà a Palermo riguarderanno i capisaldi che Udir ha fatto propri dall’inizio della sua costituzione: la perequazione interna per recuperare la RIA agli assunti dal 2001-02 in poi, il ripristino delle risorse tagliate al Fondo Unico Nazionale dal 2011-12, i ricorsi per il recupero del TFR/TFS, per la trattenuta ENAM, il ricorso per lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale.
Udir comunica che è ancora possibile iscriversi al Workshop di Palermo di metà settembre: la partecipazione è gratuita e valida quale attività formativa svolta certificata da Eurosofia, ente riconosciuto dal Miur. È previsto un rimborso delle spese. Per info, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamare lo 091.7098362.
Per aderire al ricorso per l’assegnazione della RIA, scarica la diffida e pre-aderisci
Per aderire al ricorso contro il taglio del FUN, vai al seguente link
Il sindacato autonomo replica alla volontà espressa dall’Esecutivo di inserire nella prossima Legge di Bilancio una terza tranche per il rinnovo contrattuale, pari a 1,5-1,6 miliardi, come aggiunta rispetto a quanto già previsto con le passate leggi di Stabilità. La cifra in questione sarebbe più alta rispetto alle stime circolate in precedenza (si è finora parlato di 1,2-1,3 miliardi): in totale, sommando le tre leggi di Bilancio coinvolte, ci si aggira sui 2,7-2,8 miliardi. Ad oggi, escludendo quelli ancora da stanziare, i fondi già disponibili arriverebbero a coprire appena 36-37 euro, mentre per il triennio 2016-2018 occorre arrivare a 85 euro.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È un insulto a chi svolge questa professione, ad iniziare dagli insegnanti che percepiscono meno di tutti in Europa dopo Grecia e Slovenia, e dal personale Ata della Scuola, cenerentola delle buste paga nella PA. Sul tavolo della trattativa che riguarda 3milioni e 300mila lavoratori, compresi quelli dell’Università e della Ricerca, vanno necessariamente messi gli arretrati da applicare dal mese di settembre 2015, come confermato dalla Consulta. In pratica, va recuperato il 7% dello stipendio rispetto al 14%. Si tratta del valore percentuale dell'inflazione certificata, aumentato dal 2008, anno di blocco del contratto, al 2015. Per il questa ‘voce’, che è poi il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale, servono altri 5 miliardi. Nell’accordo, quei soldi non vengono considerati. Stando così le cose, quell’indennità, la cui assegnazione è un diritto dei lavoratori a cui è stato negato il rinnovo contrattuale, andrà persa per sempre. Per questo abbiamo deciso di presentare ricorso sollevando l’illegittimità costituzionale.
Per tali motivi, Anief chiede ai lavoratori di inviare formale diffida al Miur oppure di aderire direttamente al ricorso rivolgendosi al giudice del lavoro, in modo da recuperare almeno il 7% degli ultimi due anni di quell’indennità sottratta in modo illegittimo e interrompendo i termini di prescrizione.
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