Considerando l’apertura del Governo agli abilitati all’insegnamento fuori Italia che hanno svolto i corsi in atenei accreditati, per quale motivo un docente specializzato all'estero e inserito con riserva nelle graduatorie Gps, non può essere immesso in ruolo in attesa di riconoscimento definitivo del titolo? Secondo l’associazione Radamante esistono tutti i presupposti per contestare tale esclusione che preclude gli aventi titolo alla loro importante stabilizzazione professionale nello Stato. L’associazione ha quindi deciso di avviare le pre-adesioni gratuite per i ricorsi aperti anche agli iscritti Anief del dipartimento specializzati all’estero, ai fini dell'individuazione degli aventi diritto ai ruoli su posti di sostegno tra gli iscritti con riserva in prima fascia delle GPS, sempre in attesa del riconoscimento del titolo, come già avvenuto per a.s. 2023-2024 appena trascorso.
La trasformazione in legge del progetto sull’autonomia differenziata ripropone la questione degli stipendi calibrati in base alle disponibilità e alla ricchezza delle regioni italiane. Tuttavia, nella scuola esiste già una assegnazione diversificata degli stipendi: riguarda i docenti della scuola primaria, che percepiscono compensi inferiori a quelli della secondaria. “Nonostante i cambiamenti nel percorso formativo richiesto per l’accesso alla professione, persistono significative disparità salariali tra i diversi livelli di istruzione”, scrive oggi la stampa specialistica. Sul tema dell’uguaglianza retributiva, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha detto la sua durante un’intervista a Orizzonte Scuola per commentare la presentazione dell’atto di indirizzo del Ccnl 2022-24.
Per l’assetto del nuovo anno scolastico il tempo stringe e presto sapremo come andranno le cose. Da mercoledì 10 luglio è infatti prevista la votazione da parte della VII Commissione della Camera dei Deputati degli emendamenti sul decreto legge n. 71/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 126 lo scorso 31 maggio, con all’interno le “disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca”: tra le richieste di modifica ammesse al voto, in vista dell’approdo in Aula del testo e la conversione in legge da realizzare entro fine luglio, figurano anche i 10 emendamenti segnalati dal sindacato Anief attraverso una audizione tenuta a metà giugno.
Quest’anno le immissioni in ruolo si potranno attuare non fino al 31 agosto ma anche nei mesi successivi e comunque entro il 31 dicembre 2024: lo dice in queste ore la stampa specialistica ricordando che la time line delle assunzioni a tempo indeterminato “concordata a livello europeo riporta come prima scadenza per la prima tranche di assunzioni da concorso PNRR (20.000) il 31 dicembre 2024. Di conseguenza, per l’anno scolastico 2024/25 ci aspettiamo che le assunzioni in ruolo non si concluderanno il 31 agosto ma potranno proseguire ben oltre. In questa direzione – continua Orizzonte Scuola - si muove un emendamento presentato dalla Lega al Decreto Scuola e Sport, attualmente all’attenzione del Parlamento e da trasformare in legge entro fine luglio”. Poiché molti precari stanno ancora acquisendo abilitazioni e specializzazioni, l’allungamento dei tempi farebbe gioco a molti docenti che in tal modo “potrebbero già avere acquisito l’abilitazione (che mancava in fase di iscrizione al concorso) o comunque essere in procinto di conseguirla”.
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