Tornano a scuola circa 650.000 insegnanti: per domani, 2 settembre, sono stati convocati per partecipare al primo Collegio dei docenti del nuovo anno scolastico 2024-2025. Nelle 8.000 scuole autonome, però, non ci saranno ancora i quasi 250mila supplenti annuali che verranno nominati in parte prima dell’inizio delle lezioni e in parte nelle prossime settimane, soprattutto a seguito delle tante graduatorie esaurite che obbligheranno i presidi a nominare i supplenti dalle liste d’attesa degli istituti, tramite Mad o interpello. Anche se nel nostro paese quest’anno si potrebbe arrivare alla precarietà record di docenti del 28%, la mancata copertura delle cattedre non è un fenomeno tutto italiano: secondo il rapporto Education and Training Monitor 2023, realizzato dalla Commissione Ue, la carenza di prof di ruolo riguarda ben 24 paesi su 27 in Europa: se solo Croazia e Cipro riescono a coprire il fabbisogno di insegnanti, la Svezia rappresenta un caso emblematico, con una previsione allarmante di 153.000 insegnanti mancanti entro il 2035. “Molti Stati membri, per far fronte all’emergenza, ricorrono a soluzioni tampone, come l’assunzione di personale non qualificato o con contratti a termine”, sintetizza la stampa specializzata.
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“Domani prende il via un nuovo anno scolastico contrassegnato dalla precarietà del personale: tra gli insegnanti quest’anno si arriverà a superare abbondantemente il 25% di cattedre assegnate ad un supplente. Con l’aggravante che entro dicembre in 19mila verranno anche scalzati per fare posto ai vincitori dei concorsi. Dai nostri calcoli, se includiamo anche gli spezzoni di cattedra e i docenti titolari assenti per vari motivi per l’intero anno, si arriverà alla percentuale record del 28% di posti assegnati a docenti precari. Considerando che nel 2015-16 il numero dei docenti precari rappresentava il 13,8%, possiamo dire che in meno di dieci anni il numero è raddoppiato. E sul sostegno le supplenze supereranno il 50% del contingente. I numeri non mentono e così non si può andare avanti: affidarsi quasi esclusivamente ai concorsi è stato un fallimento ed è ora di cambiare il sistema di reclutamento rendendolo più adatto alla situazione straordinaria che si è venuta a creare”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando i numeri del personale docente impegnati nell’anno scolastico alle porte: sono circa 685.000 i posti di insegnamento su disciplina e 200.000 quelli di sostegno, di cui la metà non di ruolo e 70.000 “in deroga” quindi assegnabili soli ai precari.
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