In Italia gli stipendi dei docenti e del personale Ata risultano tra i più bassi rispetto alla media europea, tuttavia da un recente studio internazionale, realizzato da Ocse Talis e diffuso da Invalsi, risulta che c’è chi sta peggio di noi, soprattutto ad inizio carriera e dopo 15 anni di anzianità: con 28.113 euro di stipendio medio annuo, il compenso mensile dell’insegnante italiano produrrebbe un potere di acquisto accettabile. Il gap si evidenzia invece a fine carriera. Avvicinandosi al pensionamento, quando i docenti arrivano a percepire in media poco più di 40.000 euro annui, il potere d'acquisto dei nostri insegnanti si affloscia, soprattutto se consideriamo i 48.876 euro della Spagna, i 55.497 euro del Portogallo, i 60.947 euro dell'Austria, per non parlare dei Paesi nordici dove si arriva anche a 100.000 euro. In un contesto così difficile, è chiaro che si deve fare del tutto per innalzare lo stipendio. Anche attraverso il giudice del lavoro.