ROMA, 7 NOV - Per i dirigenti scolastici "la pazienza è finita", "arrivano i ricorsi contro il taglio del Fun". Lo annuncia l'Udir facendo riferimento alla norma che impone ai lavoratori della Pubblica Amministrazione "un illegittimo meccanismo di blocco coattivo delle retribuzioni per gli anni 2011, 2012, 2013, compreso il trattamento accessorio, previsto dai rispettivi contratti di categoria". "Il Miur e il Mef hanno di conseguenza - spiega il sindacato - tagliato il Fun, il Fondo unico nazionale, in modo del tutto illegittimo e con quasi tre anni di ritardo, con una modalità ben più pesante di quanto stabilisse la legge. In media, ogni Dirigente Scolastico italiano negli ultimi cinque anni a causa dei tagli illegittimi ha perso 20.456,50 euro. Ancora più grave è il danno permanente, quello cioè che rimarrà per sempre, perché avrà effetto - fa notare - non solo sugli stipendi futuri, ma anche sulla pensione e il Tfr: sono 3.474,47 euro l'anno, pari a 267,27 al mese. Ma c'è un ulteriore danno da considerare, oltre a quello appena menzionato: il Fun negli ultimi anni è stato infatti decurtato in proporzione alla diminuzione del numero dei dirigenti scolastici in servizio". Alla luce di tutto ciò l'Udir annuncia ricorsi al Tar del Lazio e al giudice del lavoro. "E' questo il motivo, scorrendo anche i finanziamenti previsti nel disegno di legge n. 2960 - conclude Marcello Pacifico, presidente Udir - per cui i tanto chiacchierati 400 euro di aumento nel prossimo contratto non ci saranno: la retribuzione fissa forse aumenterà, ma quella variabile e accessoria sicuramente diminuirà, a causa del taglio del Fun che a partire dal corrente anno scolastico andrà a regime e dell'aumento dei Dirigenti Scolastici in servizio che ci sarà non appena verrà espletato il concorso". (ANSA).
ROMA, 7 NOV - E' una "vergogna" risparmiare sul sostegno necessario a scuola per gli alunni disabili. La denuncia arriva dall'Anief che cita "il caso di un alunno di Matera, con disabilità grave, a cui l'istituto ha dimezzato il monte orario settimanale di sostegno perché nella stessa scuola primaria è arrivato un compagno con le stesse problematiche". La madre - riferisce ancora l'associazione di settore - ha scritto al ministero dell'Istruzione: "Voglio il sostegno scolastico per mio figlio diversabile come stabilito dal Piano educativo individualizzato redatto dagli specialisti e non per la metà delle ore come sta accadendo. Altrimenti mi vedrò costretta a ricorrere al Tar ed alla Procura della Repubblica!". Per l'Anief la situazione è divenuta "più complicata con il recente decreto legislativo 66/2017 sulla promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità (art. 3, c. 1, lettera d), con cui si è ribadito che gli organici di sostegno devono rimanere invariati rispetto ai posti in deroga attivati nell'anno precedente". Marcello Pacifico (Anief-Cisal) commenta: "Quindi, anche se arrivano nuovi alunni, il servizio non si incrementa. Ma siccome il numero di allievi disabili cresce da tempo di almeno 10mila unità l'anno, viene da chiedersi come si fa ad approvare una legge del genere. Il problema è anche un altro: quello che un terzo dell'organico di sostegno è composto da posti in deroga. Il risultato è che oggi abbiamo un terzo dei posti che vanno ai supplenti, perché allo Stato continua a fare troppo comodo mantenere in vita la 'supplentite' e risparmiare sui mesi estivi. Con l'aggravante del 'balletto' dei supplenti per mesi, ad inizio anno, e della mancata continuità didattica. Noi, a tutto questo, ci siamo opposti e continuiamo a farlo, confermando il patrocinio gratuito a famiglie, docenti e cittadini nell'impugnare in tribunale tutte quelle situazioni di cattedre di sostegno scoperte o di ore non assegnate come indicato dalle commissioni mediche". (ANSA).
Il comma 1 dell’art. 9 del decreto-legge n. 78 del 31 maggio 2010 è andato oltre il suo obiettivo, imponendo ai lavoratori della Pubblica Amministrazione un illegittimo meccanismo di blocco coattivo delle retribuzioni per gli anni 2011, 2012, 2013, compreso il trattamento accessorio, previsto dai rispettivi contratti di categoria. Il MIUR e il MEF hanno di conseguenza tagliato il FUN, il Fondo unico nazionale, in modo del tutto illegittimo e con quasi tre anni di ritardo, con una modalità ben più pesante di quanto stabilisse la legge. In media, ogni Dirigente Scolastico italiano negli ultimi cinque anni a causa dei tagli illegittimi ha perso 20.456,50 euro.
Ancora più grave è il danno permanente, quello cioè che rimarrà per sempre, perché avrà effetto non solo sugli stipendi futuri, ma anche sulla pensione e il TFR: sono 3.474,47 euro l’anno, pari a 267,27 al mese. Ma c’è un ulteriore danno da considerare, oltre a quello appena menzionato: il FUN negli ultimi anni è stato infatti decurtato in proporzione alla diminuzione del numero dei dirigenti scolastici in servizio. Contro i tagli del FUN, contro i danni subiti dai Dirigenti Scolastici italiani, l’UDIR organizza i ricorsi al TAR del Lazio e quelli al giudice del lavoro; i ricorsi sono assolutamente gratuiti e sono riservati agli iscritti all’UDIR. Le adesioni vanno presentate entro il 26 novembre.
Marcello Pacifico (presidente Udir): È questo il motivo, scorrendo anche i finanziamenti previsti nel disegno di legge n. 2960, per cui i tanto chiacchierati 400 euro di aumento nel prossimo contratto non ci saranno: la retribuzione fissa forse aumenterà, ma quella variabile ed accessoria sicuramente diminuirà, a causa del taglio del FUN che a partire dal corrente anno scolastico andrà a regime e dell’aumento dei Dirigenti Scolastici in servizio che ci sarà non appena verrà espletato il concorso.
Fa scalpore il caso di un alunno di Matera, con disabilità grave, a cui l’istituto ha dimezzato il monte orario settimanale di sostegno perché nella stessa scuola primaria è arrivato un compagno con le stesse problematiche. La madre scrive al Miur e si sfoga con la stampa: “Voglio il sostegno scolastico per mio figlio diversabile come stabilito dal Piano educativo individualizzato redatto dagli specialisti e non per la metà delle ore come sta accadendo. Altrimenti mi vedrò costretta a ricorrere al Tar ed alla Procura della Repubblica!”. Ad aver reso più complicata la situazione è stato il recente decreto legislativo 66/2017 sulla promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità (art. 3, c. 1, lettera d), con cui si è ribadito che gli organici di sostegno devono rimanere invariati rispetto ai posti in deroga attivati nell’anno precedente.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Quindi, anche se arrivano nuovi alunni, il servizio non si incrementa. Ma siccome il numero di allievi disabili cresce da tempo di almeno 10mila unità l’anno, viene da chiedersi come si fa ad approvare una legge del genere. Il problema è anche un altro: quello che un terzo dell’organico di sostegno è composto da posti in deroga. Il risultato è che oggi abbiamo un terzo dei posti che vanno ai supplenti, perché allo Stato continua a fare troppo comodo mantenere in vita la supplentite e risparmiare sui mesi estivi. Con l’aggravante del ‘balletto’ dei supplenti per mesi, ad inizio anno, e della mancata continuità didattica. Noi, a tutto questo, ci siamo opposti e continuiamo a farlo, confermando il patrocinio gratuito a famiglie, docenti e cittadini nell’impugnare in tribunale tutte quelle situazioni di cattedre di sostegno scoperte o di ore non assegnate come indicato dalle commissioni mediche.
Le famiglie degli alunni disabili, ma anche i docenti, i dirigenti e il personale scolastico, possono ricevere informazioni sulle specifiche azioni legali patrocinate gratuitamente dall'Anief per tutelare il diritto all'istruzione e alla continuità didattica dei propri figli, scrivendo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Ancora vittorie per l’Anief presso i Tribunali del Lavoro avverso le procedure di Mobilità straordinaria 2016 poste in essere dal MIUR: i Giudici del Lavoro di Napoli, Benevento, Nola (NA) e Nocera Inferiore (SA) accolgono i ricorsi Anief e rimodulano i trasferimenti in base al criterio del merito e nel pieno rispetto del punteggio posseduto dai ricorrenti. Gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Marco Di Pietro, Michele Speranza, Elena Boccanfuso e Vincenzina Salvatore ottengono ragione nei tribunali di tutta la Campania in favore di altri sette nostri iscritti con la condanna del MIUR a rettificare le operazioni attribuendo il corretto Ambito richiesto dai docenti nella domanda di mobilità, valorizzando solo il punteggio posseduto dal docente. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il nostro sindacato, come sempre, si è posto a baluardo di legalità ottenendo con soddisfazione il rispetto di quei diritti e di quelle tutele riconosciuti dalla normativa e dalla nostra Costituzione. In tutte le procedure concorsuali, comprese quelle relative alla mobilità del personale, l'unico criterio da rispettare è quello del merito”.
La volontà del Governo di bandire la selezione nazionale, dopo quasi 20 anni di vuoto, per ricoprire il ruolo di Direttore dei Servizi generali ed amministrativi, che quest’anno ha fatto registrare il numero record di oltre 1.500 reggenze, si scontra subito con una decisione priva di fondamento giuridico: dove sta scritto che occorre come minimo aver svolto tre anni degli ultimi otto nel ruolo di Dsga per partecipare al concorso nazionale in arrivo nel 2018? E per quale motivo chi ha già mostrato di avere preparazione e attitudine per svolgere questa professione deve ancora essere valutato alla stregua degli altri?
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Tutti gli applicati di segreteria che hanno vestito il ruolo superiore in cambio di somme quasi inesistenti non possono avere questo trattamento: per loro va predisposto un canale reclutativo riservato. Anche il limite di otto anni, durante i quali si deve necessariamente aver svolto il triennio di servizio minimo, appare un paletto gratuito e illegittimo. Questi lavoratori della scuola non hanno nulla da dimostrare, perché le loro conoscenze sono state già attuate sul campo, lavorando per anni al fianco dei presidi. Per loro, quindi, occorre avviare un corso-concorso piuttosto che la ‘recita’ della selezione, nella quale paradossalmente potrebbero risultare sfavoriti poiché messi gratuitamente in competizione con chi ha conoscenze teoriche e formali, pur se privo di esperienza. Qualora non si attivasse il canale riservato, il nostro sindacato anticipa sin d’ora che impugnerà il bando in tutte le sedi legali possibili.
Il giovane sindacato, in collaborazione con Eurosofia, ha predisposto un corso formativo per il Concorso DSGA, specifico per affrontare e superare le prove selettive: un’équipe di esperti del settore, con corsi on-line e in presenza, guiderà i candidati alla preparazione dell’esercizio di una professione che è divenuta sempre più complessa nella scuola dell’autonomia.
Anief ricorda al personale interessato che sono ancora attivi i ricorsi per i lavoratori precari e di ruolo: possono aderire ai ricorsi per la stabilizzazione e gli scatti di stipendio non percepiti (gli interessati possono cliccare qui). Ma anche per il recupero della differenza retributiva per aver ricoperto il ruolo di DSGA, come per la stabilizzazione per chi ha svolto funzioni DSGA per oltre 36 mesi (gli interessati possono cliccare qui). È sempre attivo il ricorso per il personale Ata su posto vacante e disponibile per recuperare gli stipendi dei mesi estivi, sottratti in modo illegittimo.Il sindacato, infine, offre la possibilità diaderire al ricorsoper non soccombere sulla questione della “temporizzazione”.
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