Pienamente riuscita la protesta decisa da Anief, Unicobas e Usb, a cui hanno aderito altre cinque sigle sindacali autonome e alcuni raggruppamenti politici, ad iniziare dal Movimento 5 Stelle, nel giorno dello sciopero generale che ha portato a chiudere delle scuole per mancanza di personale in servizio: la riforma va ritirata e riscritta daccapo. Oltre le aspettative il numero di presenze nelle strade della capitale, con lavoratori della scuola, di ruolo e precari, provenienti da tutte le regioni d’Italia, dopo che poche ore prima si sono svolti flash mob in tantissime città per celebrare lo stato di lutto sulla ‘Buona Scuola’, su cui presto si esprimerà l’Aula della Camera. Docenti e personale Ata hanno quindi accolto l’iniziativa lanciata dai sindacati alternativi, battendo perplessità e scetticismi: troppo forte è la delusione del personale, tanto che la protesta continuerà nei prossimi giorni. Sino ad arrivare, se necessario, nelle aule dei tribunali con inevitabili richieste di risarcimenti per i danni professionali prodotti.
Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione: il successo della doppia manifestazione svolta a Roma conferma che non si può fare nessuna riforma della scuola senza ascoltare la voce del personale. Perché solo chi vive ogni giorno dietro le cattedre, nelle aule, nei laboratori scolastici, nelle segreterie e nei corridoi delle scuole ha il polso della situazione di cosa occorre cambiare per migliorare la scuola, dando suggerimenti utili a cambiare le regole.