Buone notizie in arrivo per la scuola italiana: nel testo coordinato del DL 123 del 2023, il cosiddetto decreto Caivano, convertito definitivamente in legge dalla Camera pochissimi giorni fa e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è presente anche un emendamento che prevede la deroga al nuovo dimensionamento delle classi del Sud per cercare di salvare l’attività ordinaria e nel contempo gli organici del personale scolastico: si tratta di un emendamento proposto dal sindacato autonomo Anief e presentato a prima firma dalla senatrice Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia) dopo la mozione approvata dall’assemblea regionale siciliana nella primavera scorsa. L’emendamento approvato con la versione definitiva del decreto prevede non solo le deroghe al dimensionamento da attuare per le classi del Sud, ma anche il raddoppio del punteggio da assegnare ai docenti ai fini della richiesta di mobilità e per l’introduzione di indennità al personale per la continuità didattica.
Dal doppio canale di reclutamento alla mobilità, dall’incremento di organici alla conferma dei ruoli
Sul fondo di previdenza complementare per i lavoratori della scuola Espero è andato in scena un inaccettabile colpo di mano: l’altro ieri, 16 novembre, l’ARAN e i sindacati istitutori del fondo (tutti quelli rappresentativi del comparto, tranne ANIEF) hanno sottoscritto un accordo che introduce l’iscrizione automatica al Fondo del personale docente, Ata ed educativo assunto dal 1° settembre 2019 in poi: questi ultimi dovranno anche pagare 20 euro mensili per 1.000 di arretrati.
Gli articoli 63 e 64 del Contratto collettivo nazionale di categoria impone “a carico dell’amministrazione l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docente a tempo indeterminato e a tempo determinato, strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”: quindi la Carte del docente va senz’altro assegnata anche agli insegnanti precari. A sostenerlo è il giudice del lavoro di Pordenone che nell’esaminare il ricorso di una docente, prodotto dai legali Anief, nella sentenza ha deciso per l’assegnazione dei 1.000 euro relativi al bonus docente per l’aggiornamento, inizialmente negato, in virtù dei due anni di supplenze regolarmente svolti tra il 2020 e il 2022. Continuare a dire ‘no’ alla Carta del docente avrebbe quindi continuato a comportare una sicura discriminazione nei confronti della donna insegnante precaria ricorrente.
Giorni importanti in V Commissione del Senato per il decreto legislativo Anticipi, dove saranno messi al voto gli emendamenti segnalati e richiesti da Anief. Dunque, continua l’incessante lavoro del sindacato Anief per produrre miglioramenti al Decreto legge Anticipi: dal doppio canale alla ricostruzione di carriera, fino al reintegro docenti licenziati. Per quanto riguarda quest’ultimo emendamento - di FDi e LEGA segnalato da Anief - il sindacato ritiene che questa norma se approvata debba estendersi anche a chi è staro assunto da GAE, dopo che Udir – sindacato che tutela i dirigenti scolastici - ha già ottenuto lo stesso reintegro per i dirigenti scolastici licenziati. Tra gli emendamenti richiesti - segnalato dal PD - anche quello sulla modifica alla ricostruzione di carriera (opzione per i neo-assunti tra il riconoscimento del servizio di ruolo per intero ed effettivamente prestato).
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